Il Guardian si è divertito a stilare la classifica dei migliori tennisti degli ultimi 50 anni, senza prendere in considerazione vittorie, slam conquistati o altro. La classifica l’hanno decisa gli appassionati.
Ecco a voi i migliori tennisti degli ultimi 50 anni, secondo i fan.
I top player secondo The Guardian
Alcune settimane fa, i giornalisti del noto tabloid inglese hanno stilato una classifica dei migliori tennisti degli ultimi 50 anni. In questa figurano Novak Djokovic, Pete Sampras, Rafael Nadal, Bjorn Borg e Roger Federer. La notizia ha fatto scalpore (e non poco), tanto che più di 2000 lettori hanno fatto sentire la propria opinione tramite mail e telefonate, opponendosi, in parte, al verdetto.
I migliori secondo i tifosi
È stato quasi un plebiscito, ma per i fan il numero 1 di tutti i tempi è senz’altro Roger Federer. Non solo per il record di vittorie nei grandi slam (20), ma anche e soprattutto per la sua classe ed eleganza sul campo da gioco.
Al secondo posto, un po’ a sorpresa perché di certo non è tra i più amati, troviamo Novak Djokovic. Al serbo viene riconosciuta l’incredibile varietà di titoli conquistati su ogni superficie, la capacità di interrompere lo strapotere segnato da Federer e Nadal e l’incredibile record contro i due più forti tennisti dell’epoca moderna (rispettivamente 27-23 con lo svizzero e 29-26 con il maiorchino).
Terzo posto per Rafa Nadal, al quale vengono riconosciuti resilienza, intensità, umiltà, forza e cuore fuori dalla norma. La dote che comunque spicca più delle altre è l’incredibile amore per il gioco, che lo porta ad emozionarsi ad ogni vittoria come se fosse la prima, passando sopra infortuni e stop forzati.
Le leggende escluse dal podio
Si deve accontentare del quarto posto Pete Sampras, il più grande tennista pre-era moderna. A lui vengono riconosciute grandi vittorie (ben 14 grandi slam) in un periodo in cui molti giocatori potevano ambire a traguardi importanti. Classe e gentilezza sul campo fanno da contorno a questo grandissimo giocatore, sempre fra i più amati.
John Mcenroe si siede al quinto posto della classifica. In questo caso hanno influito i pochi (si fa per dire) slam vinti in carriera (7) e il poco tempo al top delle classifiche (dal 1978 al 1984). In questo periodo però John è stato per larghi tratti ingiocabile, come nel 1984, quando chiuse l’anno con 82 vittorie e solamente 3 sconfitte.
Sesto posto per Rod Laver, capace di vincere il Grande Slam (tutti e 4 i tornei nello stesso anno) per ben due volte, nel ’62 e nel ’69. Se non ci fosse stato lui, con quel tipo di gioco, probabilmente non avremmo mai potuto vedere Roger Federer.
Bjorn Borg si ferma al settimo posto. Non sono bastati gli 11 slam nei pochi anni di carriera, l’incredibile rivoluzione del suo potentissimo rovescio a due mani e la tenuta mentale fuori dalla norma in tutti i suoi incontri per portarlo tra i primi di questa classifica.
Ultimi, ma solo in questa classifica
Andre Agassi non può essere paragonato a livello di vittorie con i campioni menzionati finora, ma malgrado ciò è all’ottavo posto della classifica. Per lui parlano soprattutto la spettacolarità degli incontri e il grandissimo personaggio creato attorno al giocatore, divenuto vera icona pop tra anni ’90 e primi anni ’00.
Nono posto per il più giovane vincitore slam della storia, Boris Becker, l’uomo che ha portato la Germania sulla cartina del tennis.
Al decimo posto una leggenda di questo sport, Artur Ashe. Il giocatore americano fu il primo tennista ad essere affetto da AIDS (malattia per cui morirà all’età di 49 anni). Di lui si ricordano le incredibili sfide con Jimmy Connors e l’intelligenza applicata al gioco.
Undicesimo ed ultimo posto della classifica per Jimmy Connors, uno dei giocatori più longevi in un’epoca in cui quasi nessuno riusciva a rimanere sulla cresta dell’onda per molto tempo. A lui anche l’incredibile record di 108 tornei vinti in carriera.
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