Nell’estate del 2003 Roger Federer, dopo aver vinto il primo grande slam della carriera a Wimbledon, spreca diverse occasioni per agguantare la prima posizione nel ranking ATP, perdendo contro Roddick e Nalbandian a Montreal, Cincinnati e agli US Open. Dopo questi incontri avverrà quella che è la peggior sconfitta di Federer in carriera, come ha ammesso lui stesso.
Subito dopo lo US Open, Federer sale su un aereo con direzione Melbourne, dove la sua Svizzera affronterà in semifinale di Davis l’Australia di Lleyton Hewitt.
Lo svizzero, oltre al trionfo di fronte la regina, sta vivendo un ottimo periodo di forma, anche con la sua nazionale. Ha sconfitto l’Olanda (vincendo due singolari) ed è riuscito a pareggiare in trasferta con la Francia in aprile.
Alla Rod Laver Arena li aspetta l’Australia, l’ultimo ostacolo prima della finale.
Dopo aver sconfitto di nuovo Mark Philippoussis e perso l’incontro in doppio con il compagno di squadra Marc Rossett, Federer si appresta a giocare il terzo incontro. Dall’altro lato del campo Lleyton Hewitt, che vincendo avrebbe portato in finale la sua nazione.
La partita inizia nel migliore dei modi per lo svizzero: dopo aver annullato un set point, conquista il primo parziale per 76. Dal secondo set in poi inizia il suo dominio. Dopo l’iniziale 2-2, Roger piazza 5 game consecutivi, portandosi a casa il secondo set per 62 e conquistando il primo gioco del terzo set.
Nel terzo set la grandissima occasione. Federer sul 5-3 si ritrova a servire per il match, ma perde la grande opportunità, sarà l’ultima. L’australiano fa suo il terzo set al tie break e si porta avanti per 5-2 nel quarto.
Il re compie l’ultimo grande sforzo della partita, impattando sul 5-5, ma perde comunque il parziale per 7 giochi a 5.
Il quinto set è una passerella per Hewitt, che trionfa per 61.
Roger Federer, in una successiva intervista, parlerà così dell’incontro:
“La sconfitta contro Lleyton in Coppa Davis è stata la più dura della mia carriera. Non avrei mai potuto pensare di perdere un match con due set di vantaggio e l’opportunità di servire per l’incontro. Avevo il sopravvento, stavo giocando benissimo.
Ero riuscito a recuperare nel quarto set, che poi ho perso lo stesso. Devo ammettere che mi sentivo stanco dopo il doppio, ma non cerco scuse. Lleyton è stato perfetto dal terzo set in poi, a lui vanno tutti i meriti della vittoria. Eravamo in posizioni completamente diverse: io giocavo per pareggiare il computo totale dei punti, lui per portare la sua nazione in finale.
Non sarà facile per me dimenticare questo match”.
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