A 10 giorni dalla notizia della positività al nuovo Coronavirus del n. 1 del mondo, Feliciano Lopez torna sulla follia di Novak Djokovic.
Intervistato da “El Partidazo de Cope”, Feliciano Lopez, attuale direttore del Master1000 di Madrid, non ha risparmiato critiche per il serbo, che con il suo comportamento all’Adria Tour (su tutte la mancanza di regole sul distanziamento sociale) rischia seriamente di posticipare la ripresa del tennis.
I seri rischi per la “vera” ripartenza
Nella sua intervista l’ex n. 12 del mondo non solo si è scagliato contro Novak, ma ha attaccato anche gli altri organizzatori del torneo e le autorità dei paesi ospitanti.
“Ciò che ha fatto Djokovic non aiuta per niente. Penso che avrebbe potuto fare di meglio, ne sono convinto. Doveva dare un’immagine molto diversa da quella che ha trasmesso.
I politici del paese e le autorità sanitarie (che hanno consentito loro di organizzare un’esibizione con 4000 persone senza mascherine sugli spalti) hanno avuto una grande responsabilità per quanto è accaduto.
Al di fuori del torneo vero e proprio, hanno anche organizzato partite di calcio e basket che erano evitabili e avrebbero potuto agire diversamente. Il tennis è uno sport serio come il calcio o il basket. Le persone sono tenute a dare l’esempio.
Quello che è successo a Belgrado con Djokovic non è stato di buon auspicio per la ripresa del tennis. Dovevano implementare protocolli molto rigidi, non poteva essere diversamente in questo momento. L’importante è la sicurezza delle persone e ridurre il più possibile il rischio di contagio”.
La ripresa
Ad oggi la ripresa è ancora confermata per la metà di agosto a Washington (quella femminile è invece fissata al 3 di agosto a Palermo), ma chissà se i folli comportamenti tenuti da Djokovic e gli altri partecipanti dell’Adria Tour non producano ripensamenti ai vertici dell’ATP per spostare la ripresa del tennis a settembre, direttamente sulla terra rossa europea.
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