Nick Kyrgios lo conosciamo tutti. Chi segue abitualmente questa pagina, sa che per noi di Tennis Fever l’australiano è una sorta di beniamino. Non perché condividiamo tutti i suoi atteggiamenti, anzi, ma perché riteniamo che sia una delle poche persone nel tennis di oggi che dice sempre ciò che pensa, che non ha peli sulla lingua, che non si fa sopraffare dalla diplomazia del politically correct. Un giocatore a cui sicuramente manca molta testa, ma un uomo con un grande cuore.
In questi giorni di quarantena, è tornato a parlare. In primis per bocciare la recente proposta di Roger Federer di unire il tennis maschile e quello femminile, attraverso la fusione delle due organizzazioni, Atp e Wta. Kyrgios – che nutre nei confronti di Federer un’ammirazione e un rispetto assoluti – non ha gradito l’uscita dello svizzero: “Qualcuno ha chiesto a noi tennisti Atp cosa ne pensiamo dell’adesione alla Wta?“.
Imbeccato dal connazionale Thanasi Kokkinakis, è tornato poi a parlare di Novak Djokovic, con il quale non ha mai nascosto di avere frizioni sia umane che sportive. “Io non lo odio, non odio nessun avversario e nessuno in generale. Però bisogna accettare anche l’idea di essere diversi”. Nei mesi scorsi Nick era stato molto pesante nei confronti del serbo, parlando della sua “ossessione di voler essere amato come Roger Federer”: “Non lo sopporto, la sua esultanza è imbarazzante. Non importa quanti Grand Slam vincerà, non sarà mai il migliore per me“.
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Mac we would of had a lottttttttttt of fun together if we were in the same generation ?
Infine Kyrgios – dopo aver postato su Instagram una foto sua insieme a John McEnroe, in cui si chiedeva quanto sarebbe stato divertente giocare nella stessa epoca – si è lasciato andare, sempre sul popolare social network, ad una confessione intima, che ne rivela anche il lato più fragile. “Questa versione di me non è stata costruita durante una notte. Questa è esperienza. Questo è dolore. Questa è insicurezza. Questo è un abuso. Questa è depressione. Sono dovuto passare attraverso tutte queste cose per arrivare al livello in cui mi trovo ora“.
Mai banale, in attesa della prossima puntata.
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