Emergenza coronavirus, il Roland Garros tira dritto (per ora)

Il coronavirus sta sconvolgendo il calendario del tennis mondiale. Dopo Indian Wells, salteranno sicuramente altri sei tornei (tra cui altri due Masters 1000 come Miami e Monte Carlo) a causa dello stop di sei settimane decretato dall’Atp.

Ma le incognite non si fermano certo alla fine del mese di aprile. Nessuno in questo momento è in grado di prevedere come evolverà la situazione sanitaria e fino a che l’Organizzazione mondiale della sanità non decreterà la fine della pandemia, difficilmente si potrà pensare di riprendere a giocare.

Tra i grandi tornei a rischio ci sono sicuramente gli altri due Masters 1000 su terra battuta, Madrid (1-10 maggio) e Roma (7-17 maggio). Ma tutti gli occhi sono puntati sul Roland Garros, che rischia seriamente di diventare il primo torneo del Grande Slam cancellato per coronavirus.

“C’è ancora tempo prima che l’evento abbia luogo – spiegano gli organizzatori – per il momento non abbiamo alcuna intenzione di cancellare il torneo. Ovviamente non è una decisione che dipenderà solo da noi, sarà presa seguendo scrupolosamente quelle che sono le indicazioni del governo”.

“Per ora – ribadisce il direttore del torneo Guy Forget in un’intervista all’Equipe – andiamo avanti. Certo, la priorità è la salute di spettatori e giocatori, ma le porte chiuse per il Roland Garros sarebbero un bel problema“.


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