L’impatto della cancellazione di Indian Wells sul ranking Atp

La notizia che ha scioccato il tennis mondiale, oggi, è quella riguardante la cancellazione del torneo Masters 1000 di Indian Wells, in California. I giocatori erano tutti pronti per l’inizio del torneo, quando è arrivata la decisione, comunicata dall’organizzatore del Torneo Tommy Haas.

Una scelta, quella di rinviare il torneo a data da destinarsi, dettata da ragioni di sicurezza sanitaria – a causa del propagarsi del contagio da coronavirus – assolutamente ineccepibili. La salute di pubblico, giocatori e addetti ai lavori viene prima di tutto.

Tra le varie conseguenze della cancellazione di Indian Wells ci sono quelle riguardanti le ricadute sul ranking Atp. Un caso paradigmatico, utile per capire anche cosa succederà nei prossimi mesi se, come si teme, le cancellazioni dovessero riguardante anche i grandi tornei che si dovrebbero giocare in primavera in Europa.

In pratica, siccome il ranking Atp si aggiorna sulla base di 52 settimane, che vengono raffrontate con i risultati ottenuti in quello stesso periodo nel corso dell’anno precedente. Con l’annullamento del torneo, tutti i giocatori che lo scorso anno hanno ottenuto punti a Indian Wells, li perderanno.

Poco male per il numero uno del mondo Novak Djokovic, che lo scorso anno era stato eliminato al terzo turno dal tedesco Philipp Kohlschreiber ed aveva guadagnato solo 45 punti. Una cifra che non gli farà perdere molti punti, confermandolo saldamente in testa al ranking, ma che, al tempo stesso non gli permetterà di dare la caccia grossa ai 955 punti che avrebbe guadagnato in caso di vittoria.

Rafael Nadal, che lo scorso anno invece raggiunse la semifinale, lascia sul terreno 360 punti, 240 punti in meno di Roger Federer (che comunque non avrebbe giocato a causa dell’infortunio al ginocchio), che venne sconfitto in finale da Dominic Thiem. L’austriaco, vittorioso lo scorso anno, è il più penalizzato e vedrà scomparire ben 1000 punti.