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Aspettando Cecchinato. Arriveranno tempi migliori?

È davvero un peccato vederlo fuori così presto, ancora una volta. Marco Cecchinato esce di scena ai sedicesimi di finale del torneo di Cordoba, un Atp 250, contro il giocatore di casa e detentore del titolo, Juan Ignacio Londero.

Troppi errori e disattenzioni da parte del palermitano. Come dimostrano i due momenti chiave in cui gli è sfuggito di mano il controllo del match, legati entrambi a incertezze: nel primo set, quando una sfilza di errori gratuiti, nel cuore del parziale, gli hanno fatto perdere per ben due volte il servizio. Finito poi 6-2.

E l’altro black out, quando smette di servire nel momento cruciale del set decisivo, sul 5-5. Offrendo così la vittoria a Londero.

Eppure qualche segnale di risveglio si era intravisto, ad esempio nello splendido servizio sfoggiato nel secondo set, con cui è riuscito a mettere a segno ben 8 ace. Segnali che però si affievoliscono quando arrivano i suoi momenti più bui. E i due episodi di appannamento tramite i quali cede all’argentino dimostrano come Cecchinato, purtroppo, sia ancora molto lontano dallo splendore di due anni fa.

Sta provando lentamente a risalire la china e la speranza è che il momento di caduta sia terminato. Ma segnali concreti non arrivano ancora. Nei challenger va avanti (non ha vinto l’ultimo nella finale contro il brasiliano Monteiro solo per una manciata di punti). Ma nel circuito maggiore non riesce più a dire la sua e rimane nel torpore che lo accompagna ormai da troppi mesi.

Non vorremo essere troppo duri, ma il tempo passa e ci si continua a chiedere quando possa tornare a splendere quel giocatore che due anni fa si giocava un posto in finale del Roland Garros contro Thiem, dopo aver buttato fuori dallo Slam un certo Djokovic ai quarti. Quelle settimane in cui sulla terra giganteggiava come un top five, alla luce anche del successivo trionfo a Umago, sempre nel 2018.

Poi il noto e inesorabile declino, prima sull’erba estiva, poi sul cemento autunnale. E un 2019 davvero povero di risultati, nel quale, a parte la vittoria di Buenos Aires di febbraio, non è riuscito a raggiungere nemmeno una finale (fermandosi troppo spesso alle battute iniziali). Un crollo vertiginoso che nel ranking lo ha buttato giù dalla posizione numero 16 all’attuale 72.

Quali sono adesso i margini per un suo ritorno? Se davvero non vorrà crollare definitivamente come primo passo dovrà dimostrare molto durante la prossima stagione sulla terra rossa, suo habitat preferito.

È allora forza Ceck, torna a sorprendere.

Stefano Minnucci

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