“Il 2020 sarà un anno più complicato per Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic. Probabilmente sarà l’anno in cui, finalmente, avremo un nuovo vincitore di un torneo del Grande Slam”. Ne è convinto Boris Becker (sei volte vincitore Slam), protagonista di un’intervista doppia alla Bbc insieme all’ex finalista di Wimbledon, il britannico Tim Henman.
“Sono convinto che i giovani della Next Gen faranno vedere tutto il loro valore – afferma Henman – ma credo che i Big Three saranno ancora gli uomini da battere”.
Nello specifico, Becker punta su Denis Shapovalov e Felix Auger-Aliassime, “i giocatori che più mi hanno impressionato negli ultimi sei mesi”, mentre l’inglese suggerisce di puntare gli occhi sul connazionale Jack Draper come possibile sorpresa del 2020.
Parlando, però, dei tornei del Grande Slam, Becker e Henman si lasciano andare a delle previsioni precise.
Boris afferma che “Melbourne sembra il giardino di casa di Novak, ha già vinto sette volte lì”. Ma suggerisce di tenere d’occhio Stefanos Tsitsipas, che l’anno scorso ha battuto Federer in Australia, e Alexander Zverev, “a cui piace molto giocare su quella superficie” (ma certo, lo Zverev visto all’Atp Cup non ha impressionato, per usare un eufemismo). Anche secondo Henman, “Djokovic sarà l’uomo da battere”.
Quando si parla di Roland Garros, non si può non pensare a Rafael Nadal, capace di centrare il mostruoso record di 12 trionfi a Parigi. Secondo Becker, “la finale può essere ancora Nadal-Thiem, con lo spagnolo favorito”. Henman crede invece che possa essere finalmente l’anno dell’austriaco: “Dire Nadal è troppo facile”.
Sull’erba londinese, secondo Becker, “ci possono essere delle sorprese, perché la freschezza e la potenza dei più giovani possono fare la differenza. Ma non sbagli mai se consideri favorito il campione uscente, quindi dico ancora Novak”. Henman ritiene invece che ci sia un’altra chance per Roger Federer: “Con quei due match point persi, ha un lavoro da terminare e sull’erba può fare ancora la differenza”.
“Chi avrebbe mai detto che uno specialista della terra rossa come Nadal sarebbe riuscito a vincere ben quattro volte a New York?”, si chiede Becker, che considera il Major americano come il più aperto: “Ogni mese che passa, i giovani saranno sempre più vicini, può succedere di tutto”. Secondo Henman, invece, “sulle superfici dure, all’aperto, Djokovic è ancora il migliore”.
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