La prima Atp Cup della storia è stata vinta dalla Serbia. Meritatamente. Viene deciso tutto nel doppio di questa bellissima finale contro la Spagna, dopo che il primo singolo è andato agli iberici, grazie a un solidissimo Bautista-Agut, e il secondo alla Serbia, con la bellissima battaglia tra Djokovic e il numero uno Rafael Nadal. Punteggio finale del terzo e decisivo incontro, un netto 6-3, 6-4 per il team balcanico.
Si chiude dunque questo nuovo evento (riuscito) dell’Atp, che ha dato nuova linfa e smalto a questo genere di manifestazione. A breve uscirà un nostro commento sotto forma di “pagellone finale”.
Il grande protagonista della giornata è senza dubbio Djokovic, che dopo aver battuto Nadal nel secondo singolo, ha fatto la differenza anche nel doppio decisivo, giocato assieme Viktor Troicki. Dall’altra parte del campo Pablo Carreno Busta e Feliciano Lopez (Nadal non se l’è sentita di giocare la partita decisiva).
Il numero uno al mondo aveva spiegato in conferenza stampa la scelta di non giocare la partita decisiva: “Ho giocato molto negli ultimi giorni – ha detto Nadal – I miei compagni hanno giocato bene e il mio livello fisico e di energia è inferiore a quello che dovrebbe essere. Ho giocato delle partite lunghe negli ultimi giorni ed è una decisione di squadra far giocare Feliciano López e Pablo Carreño. Abbiamo fiducia in loro e li sosterremo fino alla fine”.
Un match in cui la Serbia, a dire il vero, era anche partita balbettando, con Djokovic che addirittura aveva perso il servizio (cosa mai accaduta nell’incontro precedente). Poi però i due serbi sono rientrati decisamente in partita e da quel momento non c’è stata storia.
Ha vinto insomma la squadra con il giocatore più forte, Nole, che ha servito in un modo incredibile, soprattutto la seconda palla (sempre a più di 180 chilometri orari). Brava anche la Spagna, che ha tenuto per buona parte del match – con Carreno Busta bravo a fondo campo e Lopez sotto rete – ma che ha pagato tuttavia la pesante assenza di Nadal.
Il successo di oggi della Serbia arriva a distanza di 10 anni dal successo in Coppa Davis a Belgrado. Certo, questa nuova edizione targata Atp non rappresenterà l’importanza storica di un evento come la Davis, ma vedere il numero due del mondo piangere fa pensare comunque che gli stimoli in gioco siano molto simili. Al punto che Djokovic, a fine match, ha usato le seguenti parole: “E’ uno dei momenti più alti della mia intera carriera. Lo ricorderò per sempre”.
Poi tutti a saltare, ballare, festeggiare, avvolti nella bandiera serba.
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