Alla fine l’ha spuntata ancora una volta lui, Novak Djokovic. Ed è in partite come queste che si capisce perché è considerato uno dei giocatori più forti di tutti i tempi. Perché oggi giocare contro Denis Shapovalov è difficile, tremendamente difficile, per tutti. Anche per lui.
Dopo la facile di vittoria di un Dusan Lajovic in grande forma contro un Felix Auger-Aliassime ancora tropèpo acerbo, Nole si giocava il match point per la sua Serbia contro il Canada. Di fronte a lui il ventenne nativo di Tel Aviv, che sembra definitivamente pronto a fare il salto di qualità. E oggi l’ha dimostrato un’altra volta.
Mai nei quattro precedenti tra i due (tutti giocati nel 2019), il canadese ha dato l’impressione di essere così vicino al serbo, con cui spesso si allena, tra l’altro. Dopo un primo set vinto da Shapovalov, Djokovic reagisce da campione, dominando il secondo 6-1. Si arriva al terzo ed è una battaglia punto a punto. Nel nono game arriva il break per Nole, che sembra chiudere il match, ma Shapo è ancora bravissimo a recuperare e portarsi di nuovo in partita, sul 5-5.
Si va al tie-break e dopo tre match point sprecati, Novak chiude 7-4. A fine partita dirà: “Complimenti a Denis, non ha mai giocato così contro di me, non è mai stato così vicino”. Vicinissimo, ma non ancora quanto basta. Vince ancora Nole, la Serbia è in semifinale e se la vedrà contro la fantastica Russia di Marat Safin e dei gioielli Medvedev e Khachanov. Sarà una gran serie.
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