“Il tempo vola. Senza neppure che tu te ne accorga, ti addormenti che hai 18 anni e ti svegli che ne hai 35. E a quel punto ciò che doveva essere, è stato”. E’ la versione saggia di Marat Safin che parla. E che si riferisce a Nick Kyrgios, problematico e talentuoso 24enne australiano che potrebbe già essere arrivato ad un bivio nella sua carriera. O almeno ne è convinto il “vecchio” Marat, pronto a guidare da capitano la sua Russa all’Atp Cup che sta per prendere il via proprio in Australia.
Secondo l’ex numero uno del mondo, Kyrgios deve fare uno scatto mentale: “Nei momenti difficili, tende a perdere la concentrazione, non prendendo più sul serio ciò che sta facendo. Deve trasformarsi, passare da essere intrattenitore a essere guerriero“.
“Non lo sto giudicando – specifica il russo – e capisco che è un tema sensibile, che ci sono tre milioni di persone che gli dicono che se mette la testa a posto, entra diretto in top-10. Ma credo veramente che gli basti davvero poco per cambiare la sua prospettiva e ritagliarsi una grande carriera“. Intanto, come prima cosa, deve sfangare le 16 settimane di condizionale sul suo comportamento in campo che gli è stata comminata dall’Atp.
Ma questo può essere il momento, conclude Safin, in cui Kyrgios può finalmente mettere d’accordo il pubblico australiano, da sempre diviso su di lui: “Stiamo parlando di un pubblico incredibile, appassionato e qualificato, che ti mette anche un sacco di pressione. Per Nick è il momento giusto per crescere definitivamente“.
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