Dentro la testa di Rafael Nadal quando deve decidere come servire

Craig O’Shannessy, nella rubrica Beyond The Numbers, pubblicata sul sito dell’Atp, ha provato a entrare nella testa di Rafael Nadal durante i suoi turni di servizio. Ha provato, insomma, a dare una spiegazione “psicologica” dei numeri, trasformandoli da mero elenco statistico a interpretazione strategica del gioco dello spagnolo.

In particolare ha deciso di analizzare il punto del campo che Nadal va a cercare durante i suoi turni di servizio, in base al punteggio. I dati sono stati raccolti nel corso dei Masters 1000 a cui ha preso parte Rafa nel 2019, oltre che alla tre partite disputate nel corso delle Atp Finals.

Localizzazione della prima di servizio sullo 0-0

Centrale: 25,4% (45)
Al corpo: 13,0% (23)
Esterna: 61,6% (109)

L’inizio del game è il momento perfetto per mettere in campo la scelta primaria, che, per Nadal, è il servizio esterno in slice alla ricerca della cosiddetta T. Sei volte su dieci, in stagione, ha cominciato con questa decisione, con l’obiettivo di indirizzare il gioco fin da subito. Nadal, infatti, ha vinto il 90% dei suoi game di servizio, percentuale che sale al 94% (473/502) se va avanti 15-0.

Localizzazione della prima di servizio sul 15-15

Centrale: 36,1% (26)
Al corpo: 12,5% (9)
Esterno: 51,4% (37)

Il 15 pari, essenzialmente, è la stessa situazione dello zero pari. E infatti, la maggior parte delle volte Nadal mette in campo lo stesso piano, anche se mescola le carte maggiormente rispetto all’inizio del game.

Localizzazione della prima di servizio sul 30-0

Centrale: 51,6% (33)
Al corpo: 6,2% (4)
Esterna: 42,2% (27)

Partiamo da un dato: se Nadal si porta sul 30-0 durante un suo turno di servizio, vince il 98 per cento dei giochi (346/354). Si tratta dunque di un momento di massima “rilassatezza” mentale per lo spagnolo, che quindi può scegliere in piena libertà di servire in un modo o nell’altro.

Localizzazione della prima di servizio sullo 0-30

Centrale: 48,8% (20)
Al corpo: 14,6% (6)
Esterna: 36,6% (15)

Questo è forse il dato più interessante. Partiamo anche in questo caso dal contesto. Anche quando va sotto 0-30, Nadal, il 61% delle volte, vince il game di servizio. Però verrebbe naturale pensare che, in un momento di difficoltà, si aggrappi al colpo che ritiene più familiare.

Invece avviene esattamente il contrario. Le possibili spiegazioni sono due. La prima è che, dopo essersi giocato – senza buoni risultati – la prima scelta (il servizio esterno) nei primi due punti del game, allora viene naturale cambiare. La seconda, invece, è l’effetto sorpresa: in un momento di difficoltà per Rafa, l’avversario può pensare che si rifugi nel suo colpo preferito, e invece lui fa una scelta inattesa e, per questo, efficace.

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