La vittoria di Dominic Thiem su Novak Djokovic non è uno di quegli eventi sportivi che passano inosservati. In primis perché si tratta di una delle partite di tennis più belle dell’anno (sicuramente la migliore delle Atp Finals finora) e poi perché è stato un match che ha dipanato molti dubbi legati all’evolversi del girone “Borg” delle Finals stesse.
Un’eventuale vittoria di Nole, infatti, avrebbe lasciato aperti diversi scenari. Il trionfo dell’austriaco, invece ha decretato, già, almeno tre sentenze. Ecco quali.
Con la vittoria in tre set su Djokovic, che segue quella in due set contro Roger Federer all’esordio, “Dominator” conquista, con un turno d’anticipo, l’accesso alle semifinali delle Finals. Non solo, ora ha anche la garanzia di essere, comunque vadano le ultime due partite, il primo del suo girone. Cosa che gli consentirà di affrontare, in semi, il secondo arrivato del girone Agassi.
Anche se dovesse perdere – con qualunque punteggio – contro Matteo Berrettini, Thiem giungerebbe primo in classifica a pari merito con uno tra Djoko e Federer. Essendo però lo scontro diretto il primo criterio da osservare in caso di arrivo in parità, Dominic non vedrebbe minacciata la sua prima posizione.
Matteo Berrettini, dopo le sconfitte (molto diverse tra loro) contro Djokovic e Federer, non ha più alcuna speranza di passare il round robin. Se Nole avesse battuto Thiem, una piccolissima porticina sarebbe rimasta aperta. Ma sarebbe servito un miracolo: avrebbe dovuto sconfiggere molto nettamente l’austriaco nell’ultima partita, sperare che Djokovic vincesse contro Federer e – siccome avrebbe concluso il girone alla pari con lo svizzero e l’austriaco, con una vittoria e due sconfitte a testa – aggrapparsi alla differenza set e/o game.
Per questo avrebbe dovuto vincere in due set contro Thiem, lasciando al numero 5 del mondo solo le briciole, e sperare in una contestuale debacle di Roger contro il serbo. Resta comunque una grande impresa quella del 23enne romano, che ha raggiunto le Finals 41 anni dopo Corrado Barazzutti. Un’esperienza di cui dovrà fare tesoro. Gli resta l’ultimo match contro un Thiem appagato per provare a diventare il primo italiano a vincere una partita alle Finals, impresa in cui non sono riusciti né Barazzutti né Panatta.
Il match tra Novak Djokovic e Roger Federer diventerà un bellissimo e tesissimo spareggio. Chi perde va a casa, chi vince va in semifinale. E’ come se fosse un quarto di finale di un torneo normale. Se Nole avesse vinto contro Thiem, le cose sarebbero state diverse. Per Federer, infatti, non vi sarebbe stata certezza di qualificazione in caso di vittoria, né certezza di eliminazione in caso di sconfitta, in quanto molto sarebbe dipeso anche dallo scontro tra Thiem e Berrettini.
Così invece la sfida numero 49 tra i due campionissimi (la prima dopo la drammatica finale di Wimbledon) sarà un match decisivo (da non perdere per nessun motivo al mondo).
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