Correva l’anno 2001. Roger Federer, dopo due tentativi andati a vuoto a Marsiglia e a Basilea, vince al Palalido di Milano il suo primo torneo nel circuito Atp. Jannik Sinner non era ancora nato. Oggi, in quello stesso Palalido – tirato a lucido da qualche mese – il 18enne altoatesino ha imposto il suo nome come quello del candidato numero uno a ricoprire il ruolo di protagonista assoluto nel futuro del tennis mondiale.
Con una impressionante prova di forza ha schiantato il numero 18 del mondo, l’australiano Alex De Minaur (classe 1999) nella finale delle Next Gen Atp Finals. Poco più di un’ora di lezione di tennis stellare a tutto tondo. Solidissimo con la prima e la seconda di servizio, letale in risposta, violento e preciso negli attacchi sia di dritto che di rovescio, capace di dominare lo scambio con uno dei giocatori più regolari del torneo.
In due parole, la partita perfetta. Frantumate tutte le certezze di Alex De Minaur, che, dopo pochi minuti di gioco, si guardava in giro con sguardo perso, senza sapere assolutamente come contrastare il treno in corsa che gli stava arrivando addosso. E pensare che Sinner ha preso parte a questo torneo solo grazie ad una wild card ed era il giocatore più giovane in assoluto.
La timidezza di Sinner (che concede subito una palla break al suo avversario nel game di apertura) dura pochissimo. Con il passare degli scambi, Jannik trova ritmo, potenza e precisione. I turni di servizio vengono portati a casa con autorità e al sesto gioco arriva il break decisivo che consente all’italiano di chiudere 4-2. De Minaur sembra sconcertato.
Nel secondo set la musica non cambia, anzi. Sinner alza ancora di più il livello del suo gioco e si porta in maniera relativamente semplice sul 3-0. Il numero 18 del mondo si guarda in giro spaesato. Riesce, però, a fatica a tenere il turno di servizio nel quarto gioco e a procurarsi (miracolosamente) due palle break nel quinto. La prima annullata con il solito servizio perfetto da Sinner, la seconda con una sontuosa combinazione servizio-dritto. E il secondo set si chiude 4-1 per l’altoatesino.
Anche il terzo set deve registrare la dilagante supremazia di Jannik Sinner, che dopo aver ceduto il primo game e tenuto il secondo al servizio, trova il break al terzo gioco (chiuso con un rovescio lungo linea devastante) e si porta sul 2-1. E’ il prologo del finale, che arriva solo in un’ora e sei minuti di gioco. De Minaur non può nulla, Sinner è campione.
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