Per Denis Shapovalov è il momento migliore della carriera. Nelle ultime settimane la promessa canadese (classe 1999) sembra aver finalmente trovato la quadra, con il primo torneo Atp portato a casa (Stoccolma) e la prima finale Slam raggiunta a Parigi Bercy (complice, ovviamente, la strada spianata dal ritiro di Rafa Nadal in semifinale).
Eppure, qualche mese fa, precisamente al Winston-Salem Open di agosto, il ventenne canadese era in piena crisi di identità, alla numero 38 del ranking, con sole quattro vittorie nelle precedenti sedici partite.
Poi la svolta. Shapo comincia un periodo di prova con Mikhail Youzhny nelle vesti di coach. L’impatto è immediato. Denis raggiunge subito la prima semifinale Slam negli ultimi cinque mesi. Dall’inizio della collaborazione con l’ex numero 8 del mondo, arrivano 18 vittorie su 25 incontri. E poi, appunto, Stoccolma e Parigi.
“Abbiamo cominciato a lavorare subito dalla risposta di rovescio. I miglioramenti sono arrivati da subito. Onestamente, la finale di Parigi è un bonus per me, contro Novak me la giocherò a viso aperto perché non ho nulla da perdere. In generale, comunque, sapevo che questo momento sarebbe arrivato. Era solo questione di tempo“.
Anche se la finale contro Djokovic dovesse andare male, Shapovalov raggiungerà lunedì il best ranking in carriera alla posizione numero 15 della classifica Atp.
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