Chissà cosa pensa Andy Murray delle parole durissime pronunciate dal dottor Hannes Rüdiger, specialista in medicina, della Clinica Schulthess di Zurigo? Proprio adesso che ha ricominciato a vincere. Ora che, dopo un calvario lungo quasi un anno, è tornato a giocare senza dolore e sta provando a riprendersi quello che la sorte e un’anca mal ridotta gli stavano togliendo.
L’anca, appunto. Ecco il motivo delle preoccupazioni del dottor Rüdiger, che ha parlato di possibili “conseguenze catastrofiche” se lo scozzese “non smetterà subito di praticare sport a livello professionistico”. Il rischio, secondo il medico, sta tutto nella protesi metallica innestata al posto di quella infortunata.
“Ad essere onesti – ha detto Rüdiger al quotidiano svizzero Blick – non pensavo che fosse possibile rivedere Murray giocare a questi livelli con un’anca artificiale. Ma la mia etica professionale mi impone di consigliargli di utilizzare estrema cautela”.
L’operazione a cui è stato sottoposto l’ex numero uno del mondo è nota come Birmingham Hip Resurfacing, in cui, nella protesi impiantata, due superfici metalliche sfregano continuamente l’una sull’altra. “Dieci anni fa – spiega Rüdiger – questo metodo era già utilizzato in Svizzera, spesso con conseguenze catastrofiche. Non lo consiglio a nessuno”.
Aggravate dal fatto, sostiene il medico, che quando si pratica sport a questi livelli, il corpo è sottoposto a delle pressioni pazzesche: “I movimenti stop-and-go sono estremamente dannosi, tanto più a livello professionale, l’abrasione delle piastre può portare all’avvelenamento da cobalto nel sangue. Le ossa possono essere attaccate, sono possibili anche danni ai nervi e alla vista”.
I commenti sono chiusi.