“Non so quando, ma un giorno riuscirò a battere Daniil Medvedev“. Parola di Stefanos Tsitsipas, che nella semifinale di Shanghai ha perso per la quinta volta su cinque contro il russo numero 4 del mondo (che poi ha stravinto il torneo battendo in finale Alexander Zverev).
Quando parliamo di Medvedev e Tsitsipas, parliamo di due dei massimi talenti del tennis mondiale. Classe 1996 il primo, classe 1998 il secondo. Due caratteri e due stili di gioco diversi. Una specie di robocop il primo, che non sbaglia mai. Più irregolare (ma anche più bello a vedersi, e secondo alcuni più talentuoso) il secondo. Trattasi comunque di due tennisti che, insieme a pochi altri, sono destinati a dominare il circuito per gli anni a venire.
I due non si amano, per usare un eufemismo. “Non siamo nemici – afferma candidamente Daniil – ma non siamo neppure amici”. Il precedente più eclatante tra i due risale allo scorso anno, a Miami, quando i due sono quasi venuti alle mani al termine dell’incontro.
No pasa tanto como en el fútbol pero hoy casi se van a las trompadas en Masters de Miami. Medvedev le gana partido a Tsitsipas. El griego le habría dicho “Ruso de mierda” y éste reaccionó.. pic.twitter.com/DKQXFGoWGM
— Juan Torres (@jualtorres) March 22, 2018
Un episodio per cui Stefanos si è poi scusato, ma le ruggini sono rimaste. Ne ha parlato nelle scorse ore anche Alexander Zverev (il terzo big di questa nuova generazione di fenomeni) che ha descritto il rapporto tra Medvedev e Tsitsipas come “una strana relazione”, dentro la quale però “non voglio entrare”. “Ho un ottimo rapporto con Daniil – ha aggiunto Sascha – ci conosciamo da quando siamo ragazzini. Anche con Stefanos adesso abbiamo una buona amicizia, soprattutto dopo la Laver Cup”.
Resta il fatto che quella tra Medvedev e Tsitsipas potrebbe configurarsi come la nuova, grande, rivalità del tennis mondiale. In un’epoca in cui il politically correct ha invaso i campi di tutto il mondo, anche un po’ di sana “antipatia sportiva” non sarebbe da vedere come un dramma.
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