Cinquantacinquesima vittoria dell’anno, diciottesima in Masters 1000, quarantaduesima sul cemento: il treno in corsa Daniil Medvedev ha travolto anche Fabio Fognini nei quarti di finale a Shanghai e si è guadagnato l’accesso alla semifinale del principale torneo di questo swing asiatico.
Nel primo set (chiuso 6-3) basta un break al “FrecciaRussa” per portare a casa la partita. E il break arriva al sesto gioco. Impressiona, come sempre, la semplicità con cui il 23enne moscovita copra tutta la superficie del campo e si adatti ad ogni situazione di gioco. Per fare un quindici, a Fognini, serve la perfezione. Da una parte la sua tendenza al passaggio a vuoto (alla fine della partita i suoi errori non forzati saranno il triplo rispetto a quelli dell’avversario), dall’altra la capacità di Medvedev di giocare ogni punto al top, grazie alla sua innata naturalezza.
Nei turni di servizio Medvedev è quasi ingiocabile. La prima entra che è un piacere (77% con il 91% di punti vinti), agli ace (12) vengono alternati diversi servizi vincenti. Il rovescio bimane è praticamente infallibile, il dritto sempre più solido. A complicare la vita a Fognini ci si mette un problema muscolare all’adduttore, che si fa sentire soprattutto al servizio. Tanto Medvedev tiene i suoi turni di servizio, tanto Fabio deve fare i miracoli per non concedere il break al suo avversario.
Ma nel secondo set riesce sempre a salvarsi bene, annulla tre palle break in tre diversi game e riesce a garantirsi un inaspettato tie-break (per come si erano messe le cose). Tie-break che Fognini comincia benissimo, con un mini-break (subito recuperato da Medvedev) e un lob pazzesco che gli consente di andare avanti 3-2. Il russo, però, continua a servire alla grande e si gira sul 3-3. Fabio perde uno scambio prolungato e Daniil mette la testa avanti. Sul 5-4 è ora padrone del suo destino. Sul 6-4 arrivano due match point, ne basta uno.
Resta comunque un gran torneo quello di Fognini, che torna a casa con una posizione guadagnata in classifica (lunedì sarà numero 11 del mondo) e diverse certezze in più sul veloce, anche in vista dell’ultimo 1000 della stagione a Parigi Bercy.
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