Una scossa, un simbolico passaggio di consegne, una casualità, un’eccezione. Come interpretare questo Masters 1000 di Shanghai? Difficile a dirlo, solo i prossimi mesi potranno emettere sentenze che noi, a parole, non vogliamo emettere. Ci limitiamo perciò a registrare i fatti.
E i fatti ci dicono che in semifinale ci sono quattro teste di serie, due di 23, una di 22 e un’altra di 21 anni. Il più anziano dei quattro è Daniil Medvedev (febbraio 1996), segue Matteo Berrettini (aprile dello stesso anno), poi Alexander Zverev (1997) e Stefanos Tsitsipas (1998). Stiamo parlando del numero 4, del numero 13 (da lunedì, nella peggiore delle ipotesi, numero 11), numero 6 e numero 7 del mondo.
I “magnifici quattro” hanno eliminato, rispettivamente, Fabio Fognini (classe 1987), Dominic Thiem (1993), Roger Federer (1981) e Novak Djokovic (1987). Sicuramente è prematuro parlare di passaggio di consegne ma, con il nuovo numero uno del mondo Rafa Nadal ai box, questo torneo di Shanghai del 2019 potrebbe essere ricordato come il punto di partenza di una nuova era del tennis mondiale.
Certo, per i Big Three ci sono tutte le attenuanti del caso, ma il momento prima o poi deve arrivare. Starà ora ai giovani che stanno diventando grandi dimostrare (finalmente) di che pasta siano fatti, per provare a dare ragione allo stesso Rafa che, non più un mese fa, affermava che “la nostra epoca stia rapidamente volgendo al termine“.
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