Il tennis è uno sport molto popolare oggi. Ma non tutti sanno come e quando nasce. Come molti sport, il tennis prima di arrivare al gioco che conosciamo oggi ha subito molte variazioni. La data ufficiale per la nascita del tennis è il 23 febbraio 1874. Fu quel giorno che in Inghilterra il Maggiore Walter Clopton Wingfield depositò questa nuova invenzione, consistente in un campo trasportabile nuovo e perfezionato per giocare l’antico “Jeu de Paume” (gioco della Pallacorda), alla “Chambre des métiers” di Londra.
Ora la storia è controversa, ci sono varie testimonianze che assegnano la paternità al Maggiore Harry Gem, che già dal 1858 sembra praticasse questo passatempo nella sua tenuta. Ora, tralasciando la paternità, sappiamo che questo gioco – praticato inizialmente dalla borghesia inglese – nasce tra la metà e la fine del XIX secolo e che la sua diffusione, dopo la creazione delle prime regole, inizia a partire dal ‘900.
Il gioco del tennis però ha radici molto lontane. Le prime testimonianze di giochi simili risalgono addirittura al Medioevo. In Francia Jeu de Paume, in Italia Pallacorda, l’antenato del gioco del tennis era molto diffuso nelle corti di mezza Europa già dal 1100. Inizialmente si rispondeva al lancio della palla a mani nude, poi con un guantone e solo nel 1521 si iniziò ad utilizzare una racchetta. Una continua evoluzione che ha portato al gioco che conosciamo oggi. Il gioco della pallacorda – o Jeu de Paume – a sua volta sembra essere un’evoluzione di uno sport praticato nell’antica Grecia.
Comunque non pensate a passatempi per nobili. La pallacorda fu il primo sport “professionistico”, infatti si hanno testimonianze che i nobili ingaggiassero giocatori che si esibivano in tornei. Nel 1571 gli scritti parlano di una corporazione di giocatori di pallacorda, una vera e propria associazione professionistica.
Il gioco era molto amato dagli artisti. Secondo molte testimonianze il grande Michelangelo lo praticava con costanza. Ma la pallacorda, antenato del tennis, è anche menzionata per un fatto di cronaca. Il pittore Caravaggio la sera del 28 maggio 1606 a causa di una discussione causata da un fallo nel gioco ferì mortalmente il rivale, tal Ranuccio Tommasoni da Terni, con il quale aveva avuto già in precedenza discussioni spesso sfociate in risse. Questo gli causò la condanna a morte, che lo costrinse ad abbandonare Roma.
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