Guida completa allo US Open 2019. Tutto ciò che c’è da sapere

Ci siamo. Fra poche ore New York diventerà per due settimane sarà la capitale mondiale del tennis: lunedì 26 prenderanno il via gli US Open, ultimo Slam della stagione. Per la verità il torneo si svolge a Flushing Meadows (da cui prende il nome) che si trova nella periferia della Grande mela e non nel centro. Ci si aspettano combattimenti agguerriti e, chissà, magari anche bella sorpresa per il tennis azzurro. Insomma, come disse una volta Jimmy Connors, “prepariamoci a vedere il sangue”.

Il favorito rimane il campione in carica Novak Djokovic, seguito da Rafa Nadal e Roger Federer, reduce dalla cocente sconfitta in finale a Wimbledon e dall’eliminazione sorprendente al 2° turno di Cincinnati. Ma anche le nuove leve scalpitano, vedi il russo Daniil Medvedev che ha vinto 14 delle ultime 16 partite, portando a casa il suo primo Masters 1000 della carriera.

Il sorteggio, tutti gli incroci dei campioni

Non ci sarà un’altra finale tra Novak Djokovic e Roger Federer. Il serbo, campione in carica allo US Open, è nella stessa metà di tabellone dello svizzero e si potranno incontrare al massimo in semifinale. Djokovic debutterà con Carballes Baena, poi eventualmente avrebbe Sam Querrey e un terzo turno con Dusan Lajovic.

Interessante il teorico ottavo contro Stan Wawrinka prima di scontrarsi nei quarti con Daniil Medvedev.

Mentre il cammino di Federer inizia con un qualificato, poi potrebbe sfidare Dzumhur al secondo turno. Pouille o Kohlschreiber possono aspettarlo al terzo turno. Rispettando il seeding, potrebbe incontrare agli ottavi David Goffin. Insidie Raonic, Nishikori o Coric nei quarti.

Mentre il numero due Rafa Nadal affronterà John Millman al suo esordio, per poi potenzialmente incontrare l’australiano Kokkinakis. Dopo l’eventuale terzo turno con Fernando Verdasco, Nadal incontrerebbe John Isner o Marin Cilic.

Lo spagnolo è nel quarto di Alexander Zverev, che però potrebbe dover superare Benoit Paire al terzo turno e il russo Karen Khachanov negli ottavi prima di arrivare a sfidarlo.

Le sorti degli azzurri

Non è stato particolarmente benigno il sorteggio nei confronti degli azzurri. Fabio Fognini, numero 11 del ranking e del torneo, comincia affrontando lo statunitense Reilly Opelka, numero 42 Atp. Cliente difficile anche per Matteo Berrettini, numero 25 del ranking mondiale e 24esima testa di serie, alla seconda presenza nel tabellone principale degli Us Open, chiamato a misurarsi al primo turno con il francese Richard Gasquet, numero 34 Atp. Non sorride granché neppure Andreas Seppi, numero 77 Atp, che dovrà vedersela con il bulgaro Grigor Dimitrov, attualmente al numero 78 Atp.

Lorenzo Sonego, numero 48 del ranking Atp, è stato abbinato allo spagnolo Marcel Granollers, numero 91. Per la sua terza apparizione nel main draw a New York, Marco Cecchinato, numero 67 Atp, troverà dall’altra parte della rete lo svizzero Henri Laaksonen, numero 120. Numeri alla mano, il giocatore italiano a cui è andata peggio è sicuramente Thomas Fabbiano, numero 87 della classifica mondiale: il 30enne pugliese di San Giorgio Jonico, è chiamato a misurarsi subito con Dominic Thiem, numero 4 del mondo e del seeding.

Dove vedere in tv le partite dell’Us Open 2019?

Gli US Open saranno trasmessi in diretta e in esclusiva su Eurosport 1 ed Eurosport 2, visibili sul pacchetto Sky ai canali 210 e al 211 e su Dazn. Oltre ovviamente allo streaming del sito https://it.eurosport.com/. La programmazione prevede interviste esclusive, realizzate da big storici del tennis con campioni ed esperti, oltre agli approfondimenti con il magazine Game, Schett and Mats condotto da Mats Wilander e Barbara Schett,

Ancora un montepremi da record

Il suo montepremi totale è attualmente il più ricco fra tutti gli eventi sportivi: 57 milioni di dollari (quattro milioni più dell’anno passato, con un incremento del 7,5%). I singoli turni poi pagheranno più di quanto sia mai stato offerto negli altri tre Slam: in particolare ai vincitori del singolare femminile e maschile (gli US Open garantiscono identico prize money per i due tabelloni dal 1973) andranno 3,85 milioni di dollari, mentre i finalisti incasseranno un assegno da 1,9 milioni.

Una superfice unica

La superficie degli Us Open è il Deco Turf, una superficie veloce che però ha un po’ meno attrito e produce un rimbalzo più basso e perciò favorisce i giocatori serve’n’volley. Anche se non è sempre stato così.

Chi ha vinto più edizioni?

Da quando è iniziata l’era open, dal 1968, si contendono 5 vittorie in tre giocatori: il Re Roger, che ne ha vinti cinque di seguito dal 2004; e più indietro nel tempo due statunitensi, Jimmi Connors e Pete Sampras.

Di seguito l’albo d’oro dal 2000.

Pillole di storia

Tutto cominciò nell’agosto del 1881. Gli Us Open nacquero da due distinti tornei: il Men’s Tournament e il Women’s Tournament. Nel 1881 furono gli uomini a competere per primi e l’evento ebbe luogo presso il Newport Casino Rhode Island. Fino al 1915 il torneo fu giocato a Forest Hills (ad eccezione degli anni 1921-23 in cui fu giocato al Cricket Club di Germantown). L’Era Open cominciò nel 1968 quando il torneo di Forest Hills aprì le sue porte ai professionisti. Parteciparono 96 uomini e 63 donne e il montepremi ammontava a 100.000 dollari.

Un impianto unico al mondo

Il Billie Jean National Tennis Center a Flushing Meadows è il complesso tennistico più grande del mondo: al suo interno vi sono più di 20 campi di allenamento scoperti.

L’Arthur Ashe Stadium, il notissimo Centrale soprannominato il ‘Catino’ e dedicato al famoso tennista afro-americano vincitore degli Us Open nel 1968, venne inaugurato nel 1997. Ci vollero 254 milioni di dollari per la sua costruzione, e attualmente è il più grande stadio al mondo, con una capacità di 23.200 posti.

Il campo 2 è invece il Louis Armstrong Stadium, con una capacità di 10.200 posti.

Tre piccole curiosità

– Gli Us Open furono il primo Slam ad adottare il tie-break alla fine dei set e ancora oggi è l’unico ad adottarlo alla fine del quinto set, per esigenze televisive

Il match più lungo giocato agli Us Open fu quello del 1992 fra Stefan Edberg e Michael Chang, durato 5 ore e 26 minuti;

– Il 19 luglio del 2008 L’’Arthur Ashe Stadium ospitò, per la prima volta nella storia, una partita di basket: lo scontro WNBA fra l’Indiana Fever e le New York Liberty: vinsero i Fever. I proventi dell’evento furono devoluti per la ricerca sul cancro

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