Venticinquesima finale Slam della carriera, sesta volta all’atto conclusivo di Wimbledon dove ha vinto già quattro volte. Missione compiuta per Novak Djokovic, che fatica per due set (il secondo, che perde, e il terzo, che vince) contro un encomiabile Roberto Bautista-Agut, che fa di tutto per rendergli la vita difficile. Alla fine però, passa ancora la legge del numero del mondo, che dopo due ore e quarantanove minuti di gioco, vince le resistenze di un avversario che va addirittura oltre i suoi limiti per giocarsela fino in fondo.
Primo set: Djokovic – Bautista-Agut 6-2
Parte forte Djokovic, che vola 3-0 brekkando subito l’avversario. Il serbo è deciso e centrato, sbaglia pochissimo e disegna traiettorie precise, facendo ricorso tattico allo slice di rovescio per non dare troppo ritmo allo spagnolo. Bautista non si scompone, va avanti con il suo gioco geometrico e arriva il 3-1 (faticato). Il vento infastidisce un po’ il serbo che nel quinto gioco finisce 15-30 ma impatta con un cross pazzesco e si porta sul 4-1 con il primo ace dell’incontro. C’è lotta, ma Nole è avanti.
Bautista serve bene, soprattutto con la traiettoria esterna da destra, ma capisce che se vuole avere delle chance deve spingere un po’ di più. Il problema è che ha davanti a sé probabilmente il più grande ribattitore e difensore della storia del tennis, che gli rende tutto estremamente difficile. Per portare a casa il game del 4-2 Bautista deve fare i miracoli. Anche Nole al servizio è chirurgico e, anche grazie a due ace, vola 5-2. L’ottavo game è quello che mette definitivamente in chiaro le cose: secondo break, 6-2, superiorità schiacciante del serbo.
Secondo set: Djokovic – Bautista-Agut 4-6
Il secondo set ricomincia sulla falsa riga del primo, con il serbo che tiene facilmente il turno di servizio. Lo spagnolo risponde con il primo game in cui riesce a tenere a zero l’avversario e nel terzo gioco riesce addirittura a brekkare Nole, anche grazie ad un problema alla racchetta del serbo. Djokovic sembra innervosito, cominciano ad arrivare dei gratuiti, Bautista trova fiducia e si porta sul 3-1. E rischia addirittura il doppio break, portandosi 15-40 al quinto game, ma in questo caso il numero uno del mondo riesce a recuperare.
I turni di servizio di Bautista sono sempre più agevoli, sale 4-2 e anche al settimo game porta il serbo ai vantaggi. Si arriva senza ulteriori scossoni al 5-4, con lo spagnolo che serve per il set. Nole è più aggressivo, prova a venire a rete, ma il suo avversario si aggrappa al servizio, sale 40-30 e porta a casa il set con un nastro fortunatissimo. Il pubblico applaude perché vuole più partita, Djokovic polemizza. Siamo 1-1.
Terzo set: Djokovic – Bautista-Agut 6-3
Comincia ancora Djokovic al servizio, che, come negli altri due set, non ha problemi a portarsi sull’1-0. Nel secondo game Nole si porta 15-30, che però si porta 40-30 con due colpi magistrali alla fine di due scambi estenuanti, uscendo vincitore da un game muscolare. Siamo 1-1, 1-1, perfetta parità. Il serbo è più impreciso e decisamente più nervoso rispetto all’inizio del match, ma tiene il servizio e si porta 2-1. I game successivi sono senza sorprese, 3-2 Nole. Nel sesto gioco arriva il break del serbo, che chiude con uno smash e si porta 4-2.
Il settimo gioco è uno spettacolo. Nole avanti 15-0, poi sotto 15-40, si arriva 40-40 dopo uno scambio mostruoso da 45 colpi chiuso dal numero uno del mondo con un’incredibile rovescio lungo linea. Si va ai vantaggi e Djokovic sale 5-2. E’ l’accelerazione decisiva per chiudere il set 6-3 e rimettere la testa avanti. Si va al quarto.
Quarto set: Djokovic – Bautista-Agut 6-2
Nole ora è il 100 per cento della sua carica tecnica e agonistica. Questa volta serve prima lo spagnolo e il primo game è già un supplizio. Si va ai vantaggi e Bautista fa i miracoli, dà tutto (e forse anche qualcosa di più) e resta in partita portandosi 1-0, ma al terzo gioco arriva il break che porta il serbo avanti nel punteggio. Djokovic vuole chiuderla al quarto, tiene d’autorità il servizio a zero e al quito gioco si procura un’altra palla-break che trasforma senza troppi patemi.
Siamo 4-1, Bautista accusa il colpo. Il quattro volte vincitore di Wimbledon si porta facilmente sul 5-1, per poi chiudere 6-2 dopo un’ultimo gioco in cui Bautista vende carissima la pelle, onorando l’impegno fino in fondo.
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