La sconfitta è stata netta, senza appello. Di quelle che fanno male solo a pensarci. Eppure, dopo la scoppola subita al quarto turno per mano di Roger Federer, Matteo Berrettini non ha il volto della delusione. Anzi, si presenta in conferenza stampa con il sorriso: “Ho ringraziato Roger per la lezione di tennis che mi ha dato, gli ho chiesto quanto lo dovessi pagare”. Risata generale.
Dal punto di vista tecnico, c’è poco da commentare. “Ovviamente questa sconfitta brucia, ma oggi ho giocato contro il tennis. Devi giocare tante volte contro di lui per abituarti al suo gioco. Questa è la sua superficie preferita, il suo campo prediletto. Io sono stato poco pronto, ma ho il sorriso perché sono contento di quello che sto facendo e aver giocato un quarto turno contro Federer sul centrale di Wimbledon è stato un sogno che si è realizzato“.
“Sto facendo il mio percorso – prosegue Matteo .- ho disputato una buona stagione sull’erba, questa sveglia che ho preso mi farà bene, mi farà crescere tanto“.
Dal canto suo, Federer, giunto per la diciassettesima volta in carriera ai quarti di finale dei Championships, usa parole al miele per il 23enne romano: “Non ha giocato al meglio, forse era un po’ nervoso all’inizio. Ma è importante che non sia troppo deluso, ha fatto un grande torneo e deve guardare avanti“.
D’altronde, ricorda Roger, anche lui ha subito sconfitte umilianti e brucianti a inizio carriera: “Ricordo quando agli Us Open presi 6-1, 6-2, 6-4 da Agassi. Vai a casa schiacciato, non capisci cosa sia successo. Capisci però che devi lavorare ancora più duro. Certe sconfitte non le puoi spiegare, l’importante è che in questi momenti non ti lasci andare”.
La stagione di Berrettini prevede ora due tornei oltreoceano (Montreal e Cincinnati) prima del grande appuntamento di fine agosto con il cemento di Flushing Meadows: “Vado in America con più convinzioni dopo questa breve stagione sull’erba”.
I commenti sono chiusi.