Il primo turno di Wimbledon 2019 si conclude in una giornata dominata da alti e bassi, sorprese, uscite di scena fragorose, e colore, soprattutto per le solite performance di follia da parte dell’eccentrico Kyrgios.
Partiamo però da un dato di fatto, ossia dalla fatica che stanno incontrando le next-gen in questi Championship. Non solo Zverev e Tsitsipas nella giornata di ieri. Oggi è stata la volta dell’austriaco numero 4 Dominch Thiem caduto nella rete della buonissima prestazione di Querrey che, va sottolineato, si rivela ancora una volta la classica mina vagante sull’erba. La battuta d’arresto per l’austriaco rappresenta una vera sorpresa e mette in evidenza la sua difficoltà nel digerire i campi verdi (o magari ancora sta soffrendo per quanto accaduto a Parigi). Sta di fatto che la sua uscita di scena fa sì che tra i primi dieci al mondo sia rimasto in gioco soltanto un under 30, Karen Chačanov. E sempre puntando il dito sul tracollo dei next gen, c’è da segnalare l’eliminazione di Denis Shapovalov in tre set. Una delusione per il canadese.
Dall’altra parte dell’anagrafica, invece, i veterani sfoggiano la loro esperienza e vanno avanti senza grossi problemi. Per Roger Federer c’è stata la sfida inedita con il sudafricano Lloyd Harris, che è riuscito a sorpresa a vincere il primo set ai danni dello svizzero, reo di aver giocato soprattutto sulla difensiva. Un inciampo dal sapore raro, visto che soltanto quattro volte nella sua carriera Federer ha perso un primo set al primo turno di Wimbledon. Poi ovviamente il campionissimo ha sciolto il braccio, deliziando i presenti, e vincendo la sua 95esima partita a Wimbledon (in tutto ne ha perse soltanto 12). E così, con un bagaglio di 186 vittorie in totale sull’erba, King Roger prosegue la sua corsa per il nono titolo, nonostante i suoi 37 anni.
Tutto facile per Rafael Nadal contro il giapponese Sugita. Lo spagnolo numero 2 del mondo ha prevalso sul numero 274 in tre set, con il punteggio netto di 6-3, 6-1, 6-3, vincendo in due ore di gioco.
Da segnalare poi la vittoria in cinque set di Nikoloz Basilashvili nei confronti di James Ward, che si contrappone alla partita lampo di Jo–Wilfried Tsonga contro Bernard Tomic: 59 minuti di dominio da parte del francese, con una media di circa un minuto per gioco.
I sorrisi italiani
Convince l’esordio di Matteo Berrettini, che approda al secondo turno superando in rimonta il 29enne sloveno Aljaz Bedene, numero 85 del ranking Atp. Per il 23enne romano prosegue di fatto il buon momento e dopo aver vinto a Stoccarda e raggiunto la semifinale ad Halle, punta ora a un buon risultato anche a Londra. D’altra parte sono i numeri a confermare il suo buonissimo momento sull’erba: 9 partite vinte su 10 giocate. E nel prossimo turno affronterà il tennista cipriota Marcos Baghdatis.
Bene anche Fabio Fognini, che ha dovuto faticare però più del previsto contro Frances Tiafoe, in una battaglia durata cinque lunghi set. L’azzurro avrebbe potuto chiudere la partita al quarto parziale, ma ha dovuto sudare ancora. È stata una partita difficilissima per Fabio che ha sbagliato forse qualche punto di troppo. Tiafoe è stato in campo in maniera perfetta, non ha mollato un colpo e ha portato la partita fino al quinto set: tre ore e ventritrè minuti di battaglia.
Termina invece con onore l’avventura di Giulia Gatto-Monticone a Wimbledon. La 31enne torinese perde contro la regina del tennis mondiale, Serena Williams, in un’ora e 19 minuti, ma è stata davvero brava a fare la sua parte. La nostra giocatrice, senza esperienza negli Slam, ha giocato un match decisamente dignitoso contro la più grande degli ultimi tempi. Il secondo set è stato giocato praticamente alla pari e può essere sicuramente utile alla tennista torinese per migliorare ancora. È un arrivederci al prossimo anno.
Il broncio degli azzurri
Non è andata bene invece per Marco Cecchinato, apparso piuttosto provato e sconsolato. La sua avventura a Wimbledon è durata poco più di due ore ed è stato sconfitto nettamente dal ventenne australiano Alex De Minaur, numero 29 del ranking Atp col punteggio di 6-0, 6-4, 7-6 (7-5). Continua dunque il momento negativo negli Slam per il tennista siciliano: dopo la grande semifinale al Roland Garros dello scorso anno, l’azzurro è 0-5 nelle partite dei tabelloni principali dei Major.
Si ferma anche la corsa di un altro siciliano, Salvatore Caruso, sconfitto dal francese Gilles Simon, 25 del ranking, che ancora una volta dimostra di essere molto in forma sull’erba. Per Caruso si trattava della seconda apparizione a livello di Major, dopo la buonissima prestazione di Parigi, nella quale si era spinto fino al terzo turno battendo nel secondo match proprio Simon.
L’eccentrico Kyrgios
Un capitolo a parte lo merita uno dei personaggi più ambigui del circuito. Nel match contro il connazionale Jordan Thompson è successo di tutto: Kyrgios ha tentato di destabilizzare l’avversario nei modi che ormai conosciamo, buttandosi a terra, battendo a sorpresa dal basso come è solito fare, rimandando la possibilità di chiudere il match prima del tempo e pensando piuttosto a far divertire i presenti. Ora dovrà vedersela con Nadal e come sappiamo tra i due non corre buon sangue. Ultimamente il numero due ha accusato l’australiano di “mancanza di rispetto” per le parole destabilizzanti dell’australiano, mentre Kyrgios da parte sua ha definito lo spagnolo “permaloso”. Entrambi gli animi si accenderanno senza dubbio, staremo a vedere.
E domani?
Nella terza giornata dei Championship torneranno in campo due italiani arrivati al secondo turno: Seppi e Fabbiano. Ma la giornata di domani è interessante perché scenderanno sull’erba anche il numero uno del mondo Nole Djokovic, lo svizzero sempre in agguato per raggiungere le fasi finali degli Slam, Stan Wavrinka, e tornerà in campo anche il finalista dello scorso anno, il sudafricano Kevin Anderson.
I commenti sono chiusi.