Juan Martin Del Potro è uno dei giocatori più amati del circuito. Tecnicamente la sua combinazione servizio-dritto sa essere letale e, nonostante i tanti problemi fisici che ne hanno condizionato la carriera, da anni è considerato uno dei migliori, appena a ridosso dei grandissimi. Tanto che è uno dei pochi ad aver rotto il dominio dei Big Three nell’ultima decade per quanto riguarda le vittorie nei tornei del grande Slam.
Roger Federer, Rafa Nadal e Novak Djokovic, insieme, hanno vinto 53 titoli Major e solo Andy Murray, all’apice della sua forma, è entrato per qualche anno nel ristretto gruppo, trasformandolo momentaneamente in Big Four, vincendo tre titoli Slam, due titoli olimpici, una volta le Atp Finals e arrivando in finale altre sette volte.
Oltre a lui solo Del Potro a New York nel 2009, Marin Cilic sempre agli Us Open nel 2014 e Stan Wawrinka a Melbourne, Parigi e ancora New York tra il 2014 e il 2016, sono riusciti nell’impresa.
E’ opinione diffusa che se Juan Martin Del Potro avesse giocato in un’altra epoca, il suo palmares sarebbe stato molto più ricco. Ma se gli chiedete se questo per lui rappresenti un rimpianto, la risposta è secca: “Assolutamente no, sono felice di aver giocato nella stessa epoca di tre dei migliori giocatori di sempre”. E’ quanto ha affermato in un’intervista rilasciata a Tennis 365.
“Se avessi potuto scegliere in quale epoca giocare, avrei sicuramente scelto questa, da loro si può imparare tanto. Batterli tutti e tre nello stesso torneo è praticamente impossibile. Magari è più semplice vincere un 1000 o un torneo minore, ma quando si giocano i Major, diventano quasi imbattibili. Quando ho sconfitto Roger in finale a New York nel 2009 ero praticamente un ragazzo“.
La sintesi della finale degli Us Open 2009 tra Del Potro e Federer
E guardando a Wimbledon, l’argentino ha pochi dubbi: “Vincerà ancora uno di loro tre, hanno l’esperienza, il talento, il gioco e anche la condizione fisica. Come abbiamo visto a Parigi, Dominic Thiem ha giocato un torneo fantastico, ma contro Rafa non è stato sufficiente”.
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