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Berrettini gira a vuoto, qualcosa si è rotto

Qualcosa si è rotto nel perfetto ingranaggio che aveva consentito a Matteo Berrettini di proporsi come grande astro nascente del tennis, non solo italiano. La vittoria, molto più faticosa di quanto il risultato non lasciasse trasparire, contro Andujar-Alba al primo turno del Roland Garros 2019 aveva già lasciato intravedere che l’autorevolezza e la sicurezza di Berrettini non erano quelle della prima parte di ques’anno, in cui ha fatto così bene.

Oggi è arrivata la conferma. Il match contro il norvegese Casper Ruud, specialista della terra rossa, era tutt’altro che scontato, come abbiamo sottolineato alla vigilia. E infatti il 23enne romano è stato battuto nettamente, troppo nettamente. Un break al primo e uno al secondo sono stati sufficienti a Ruud per portare a casa i primi due set. E anche quando, all’inizio del terzo, Berrettini sembrava aver preso le misure dell’avversario, vincendo il primo break della sua partita, Ruud ha ripreso in mano la partita e piazzato a sua volta due decisivi break che hanno chiuso i conti (6-4, 7-5, 6-3).

L’impressione è che Matteo stia attraversando una fase di sbandamento dal punto di vista mentale. Fatica a trovare soluzioni e più si incaponisce sullo stesso filone tattico, più commette errori (oggi 38 errori non forzati, una cifra francamente eccessiva). Ciò che aveva impressionato di lui a Budapest, a Monaco di Baviera e nei primi turni a Roma era la capacità di adattarsi a situazioni particolari, la tenacia di non mollare anche quando le cose sembravano andare male.

Oggi invece sembra penalizzato dalla difficoltà di reagire davanti alle difficoltà. E se a questo aggiungiamo un servizio che non funziona alla perfezione e un dritto che non fa il lavoro che dovrebbe fare, allora la frittata è fatta. Le potenzialità ci sono tutte e sono importanti. Serve mettere alle spalle questo momento buio e ricominciare a macinare. Non era un fenomeno un mese fa, non è certo una schiappa ora. Ma per arrivare dove vuole e può arrivare, c’è bisogno della migliore tenuta psicologica, fisica e tecnica.

Stefano Cagelli

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