Che Marco Cecchinato non stesse attraversando un grande momento di forma era cosa nota. Che sarebbe stato difficile, se non impossibile, ripetere i fasti dello scorso anno a Parigi, quando raggiunse la semifinale, anche. Ma che potesse uscire al primo turno contro Nicolas Mahut, da testa di serie numero 16 del seeding, in pochi lo avevano pensato.
E invece è successo. Una partita assurda. Ceck vince agevolmente il primo set, porta a casa il secondo, molto più combattuto, al tie-break, e poi spegne la lampadina. Il 37enne francese, passato alla storia per aver disputato il match più lungo della storia del tennis a Wimbledon contro John Isner, ribalta la partita e vince i tre set successivi. Il primo in maniera rocambolesca, il secondo nettamente, il terzo dopo aver salvato tre palle break che avrebbero potuto significare vittoria per Cecchinato.
Sta di fatto che il lungagnone francese, scivolato in posizione numero 253 del mondo, era considerato un avversario più che alla portata. Specialmente se si pensa che in tutto il 2019 non aveva ancora vinto una partita a livello Atp se si escludono le qualificazioni e i Challenger. Infatti era a Parigi in quanto beneficiario di una wild card.
Per il palermitano è l’uscita di scena più amara, che comporterà una sanguinosa emorragia di punti in classifica mondiale. Doveva infatti difendere i 720 punti dello scorso anno, con l’uscita al primo turno ne porterà a casa soltanto 10. Il che significa una perdita secca di 710 punti e un probabile tonfo nel ranking di almeno una ventina di posizioni.
Un vero disastro. Il timore che Marco potesse non reggere la pressione delle aspettative per questo Roland Garros era alto ed è stato confermato. La speranza, a questo punto, è che ora che si è levato questo peso psicologico di dosso possa ricominciare a far vedere il proprio tennis.
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