La partita tra Alexander Zverev e Matteo Berrettini è la rivincita dello scorso anno. Allora il campione in carica Zverev batté un semisconosciuto Berrettini, che aveva appena vinto la sua prima partita in un master 1000. Il risultato fu 7-5 6-2, in una partita dove la classe e l’esperienza del giovane tedesco ebbero la meglio sul romano. Questa stagione è stata finora la stagione migliore di Berrettini. La vittoria a Budapest e la finale di Monaco hanno dato tanta carica al ventitreenne romano, oltre a portarlo su in classifica. La consapevolezza di essere ormai un giocatore di livello superiore, oltre alla carica del pubblico di casa hanno dato qualcosa in più al romano. Allo stesso tempo hanno creato qualche tensione, infatti gli errori gratuiti non sono stati pochi.
Quella contro Zverev è una grande vittoria, dove, bisogna ammetterlo onestamente, i meriti di Berrettini vanno divisi con i demeriti del campione tedesco che non è mai sembrato totalmente in partita. Certo però eliminare dal tabellone il finalista uscente, nonché vincitore degli Internazionali nel 2017 non è roba da poco. Zverev non è soltanto il numero 5 al mondo, ma è il giocatore che insieme a Tsitsipas sembra poter spodestare dalla vetta i magnifici 3 (Djokovic, Nadal, Federer).
Un doppio 7-5 con il romano capace di strappare per ben due volte il servizio al tedesco al dodicesimo game nei due set. Una partita iniziata alla grande, break al secondo game che lo issa subito sul 3 a 0. Da quel momento un piccolo blackout con Zverev che con la classe che lo contraddistingue, e qualche errore di troppo del romano, recupera e si porta sul 3 a 3. Da quel momento si è andati avanti punto a punto, con il romano bravo a non cedere l’undicesimo game quando ha concesso al tedesco ben 5 palle break. Break che però conquista il romano nel dodicesimo e decisivo game. Alla fine è 7 a 5 per il romano, con il pubblico in visibilio.
Il secondo set inizia al contrario. Subito break per Zverev e 2 a 0 per il tedesco. Ma Berrettini c’è e riesce a conquistare tre game consecutivi portandosi sul 3 a 2. Il set continua punto a punto, anche se è evidente che la partita è andata dalla parte del romano, che dopo una palla match al decimo game, conquista il break al dodicesimo e fa sua la partita. La gioia di un pubblico che lo ha spinto sin dai primi game e i cori hanno lasciato spazio alla tensione di una partita dominata, ma che in alcuni momenti ha rischiato di sfuggirgli di mano.
Ma oltre al risultato che lo proietta per la prima volta al terzo turno di un 1000, quello che conforta è l’atteggiamento mentale e tattico di Berrettini. E’ stato lui a fare la partita, sue sono le migliori giocate dell’incontro e suoi sono anche degli errori gratuiti che non gli hanno permesso di chiudere prima. Ma gli errori sono giustificati, anche perché facendo sempre la partita era più sollecitato agli errori.
Venendo al futuro del torneo, ora per Berrettini si apre un’autostrada. Battere il numero 4 del tabellone (numero 5 al mondo), significa poter avere un tabellone più semplice. Nel terzo turno dovrà affrontare il vincente tra Schwartzman e Ramos-Vinales, non certo irresistibili. E poi chissà, il sogno è la semifinale con Djokovic, ma per far si che questo si avveri dovrà continuare a giocare un gran tennis, e il serbo dovrà fare il suo.
Ma il Berrettini visto nell’ultimo mese sembra inarrestabile. Il suo servizio fa male, costantemente sopra i 200 Km/h. In Italia non c’è mai stato un tennista con un servizio di questo livello. Piedi per terra, ma dietro Fognini e Cecchinato c’è un movimento maschile che cresce. C’è chi come Sinner che è un prospetto per il futuro più o meno prossimo. Mentre c’è chi come Berrettini sembra già essere pronto per lottare a massimi livelli. Battere il numero 5 al mondo è un buon viatico per iniziare la seconda parte della carriera, una parte in cui saranno i tornei maggiori il suo obiettivo.
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