Il Campo 1, il prize money e non solo: tutte le novità di Wimbledon 2019

Il torneo di Wimbledon è il più antico e prestigioso evento tennistico del mondo. Se si considera il 1877 come anno di fondazione, quella del 2019 sarà la 142esima edizione. Come noto, per i Championships la tradizione è un caposaldo, ma non si può dire che negli ultimi anni gli organizzatori abbiano lesinato dal punto di vista delle novità introdotte. L’ormai celebre copertura retrattile è di decennale memoria, e quest’anno non mancheranno altri accorgimenti che faranno dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club il simbolo del connubio tra storia e innovazione.

Il nuovo Court No.1

Dopo anni di attesa, anche il campo numero 1 si presenta come un gioiellino nuovo di zecca. La novità più importante è la copertura fissa e ovviamente retrattile, che andrà ad affiancare quella del centrale. Il numero dei posti a sedere, con tanto di seggiolini più confortevoli per gli spettatori, è stato portato a 12.345. L’appuntamento per l’inaugurazione della struttura è fissato per il prossimo 19 maggio, con la presenza del parterre della grandi occasioni: da John McEnroe a Martina Navratilova, da Lleyton Hewitt a Goran Ivanisevic.

A proposito di tetto…

Il protocollo del tetto verrà rivisto. I match disputati al coperto e sospesi dopo le 23 verranno ripresi senza il tetto, a meno che ovviamente le condizioni meteo non ne richiedano l’utilizzo. In questo modo, la partita dello scorso anno tra Rafa Nadal e Nova Djokovic, sospesa con il tetto chiuso, verrebbe ripresa in outdoor (al contrario di come avvenne nel 2018).

Addio partite infinite

Era rimasto l’unico torneo ad applicare la regola per cui, nel set decisivo (ossia il quinto) veniva eliminato il ricorso al tie-break, protraendo le partite potenzialmente all’infinito. Una condizione che ha permesso a John Isner e Nicolas Mahut, nel 2010, di stabilire il record del match più lungo della storia: un surreale 6-4 3-6 6-7(7) 7-6(3) 70-68 per l’americano in 11 ore e 5 minuti di gioco. Sempre Long John fu protagonista, lo scorso anno insieme a Kevin Anderson, della semifinale più lunga di sempre (6 ore e 36 minuti).

Ebbene, questi record probabilmente verranno consegnati alla storia dato che da quest’anno la regola cambia, con l’introduzione del tie-break anche nel quinto set. Non sul 6 pari, come funziona per gli altri set, ma solo dopo aver raggiunto il 12-12. Una novità che pur non togliendo l’epica del set decisivo, dovrebbe mettere al riparo dal rischio delle partite infinite (e dopo un po’ anche un noiosette).

Il montepremi cresce dell’11,8%

A fare da corollario a tutte queste novità, c’è la crescita del prize money: il montepremi messo a disposizione per i giocatori cresce dell’11,8%. Segno, se mai ve ne fosse bisogno, dello stato di salute del torneo. La pioggia di sterline destinate ai giocatori passa da 34 a 38 milioni, l’equivalente di 44,11 milioni di euro. Il che significa secondo posto tra gli Slam dopo Us Open e prima del Roland Garros. Ai vincitotri delle prove di singolare andranno 2,35 milioni di sterline (2,72 milioni di euro), ma la crescita più sostanziosa sarà per i giocatori eliminati nelle qualificazioni e nei primi tre turni del singolare. Wimbledon diventa il più generoso per gli sconfitti al primo turno: il solo accesso nel main draw garantirà un incasso di 52.000 euro, superiore anche allo Us Open.

La svolta green

Per finire, una nota degna di essere citata come best practice: i Championships saranno un evento sempre più ecosostenibile. Verranno lanciato prodotti 100% biodegradabili e verranno messe al bando le buste di plastica anche per le racchette dei giocatori. Una cosa non di poco conto, se si pensa che stiamo parlando di circa 4.500 sacchetti!

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