Per Fabio Fognini il Masters 1000 di Monte Carlo è un po’ come se fosse il torneo di casa. Arma di Taggia, la sua città natale, dista solo pochi chilometri dal Principato e ogni volta che gioca qui in tribuna ci sono i suoi amici e la sua famiglia. Oggi c’era anche la moglie Flavia Pennetta, seduta a fianco di Corrado Barazzutti.
Sembrava tutto inutile, la crisi del ligure che gli aveva tolto vittoria ormai da mesi, sembrava senza fine. Un’altra eliminazione al primo turno dopo quella contro Jiri Vesely a Marrakech. Questa volta per mano del giovane russo Andrey Rublev, numero 90 del mondo ma da anni considerata uno dei giocatori più promettenti del circuito.
Sembrava, appunto. Perché Rublev, dopo il primo set vinto 6-4 e il secondo avanti 4-1, pareva proprio in controllo. Il livello del gioco dell’italiano era basso, bassissimo. Una valanga di errori gratuiti e poi il marchio di fabbrica della casa: il nervosismo fine a se stesso. E così è successo anche oggi, quando ha cominciato a discutere con il suo angolo, con l’arbitro e con il supervisor.
Sul 4-1 per l’avversario, però arriva la svolta: salva cinque palle break che avrebbero sancito la fine della partita e ribalta la condizione psicologica dell’avversario. Questa volta è lui ad innervosirsi e perdere certezze, a partire dal servizio che sembrava aver messo a posto.
Fabio invece gioca più sciolto. I vincenti superano gli errori e il ligure vola 7-5. Il terzo set scivola via sull’onda del secondo, con Fognini in controllo. Il 6-4 del primo set è restituito. Il secondo turno è raggiunto.
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