“Il tennis non è per sempre, lo so benissimo”. Parola di Rafael Nadal, alla vigilia dell’inizio di uno dei “suoi” tornei: il Masters 1000 di Monte Carlo, dove il maiorchino insegue il suo dodicesimo successo personale (esattamente alla pari del Roland Garros).
Parlando alla cerimonia di presentazione, Rafa – che al secondo turno potrebbe incontrare il connazionale Roberto Bautista Agut, sempre più in crescita – ha risposto così a chi gli chiedeva come fosse possibile trovare ancora le motivazioni: “Conosco bene questo lavoro, spero di giocare ancora un paio d’anni ad alti livelli. Le cose succedono e chiaramente, la fine della mia carriera è molto più vicina rispetto a cinque anni fa”.
Parole che fanno il paio con quelle pronunciate alcuni giorni fa da Toni Nadal, lo zio e storico allenatore del 32enne spagnolo: “Rafa non è più un tennista, è un uomo infortunato che gioca a tennis”.
Tutti indizi che fanno pensare che il 17 volte vincitore di tornei Major supererà difficilmente la soglia dei 34-35 anni sul campo da tennis.
Intanto, però, tiene a precisare Nadal, “provo a divertirmi ad ogni torneo e a restare in salute. Il tennis, d’altronde, c’ha dato la possibilità di vivere esperienze che, senza questo sport, non avremmo mai vissuto”. In particolare, il rapporto con il torneo di Monte Carlo è davvero speciale: “Per me è il torneo più familiare dell’anno, da ogni punto di vista. L’organizzazione, le strutture, è tutto perfetto. E poi il nostro bel mare Mediterraneo giusto qui davanti. Per me è un po’ come sentirmi a casa”.
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