Rafa Nadal is the greatest clay court player ever. Watching Rafa on clay is like art
Bjorn Borg
Per due mesi, dall’8 aprile al 9 giugno, il circuito mondiale Atp si tinge di rosso. Archiviato il
Sunshine Double tra Indian Wells e Miami, è quindi tempo di terra battuta.
Si parte con due tornei minori, giusto per scaldare un po’ i motori: gli Atp 250 di
Houston e
Marrakesh. Il primo è l’unico appuntamento del circuito sul
clay in terra americana (e per questo è anche l’unico dove storicamente i tennisti a stelle e strisce la fanno da padroni), il secondo è invece l’unico nel continente africano e quest’anno vedrà la partecipazione di due
wild card d’eccezione (Alexander Zverev e Fabio Fognini).
Il 15 aprile si comincia a fare sul serio con il primo dei tre Masters 1000 sulla terra, quello di
Montecarlo, dove
Rafa Nadal proverà a conquistare il suo dodicesimo titolo (eh sì, non è un errore, incredibile). Tra il 22 aprile e il 5 maggio, sarà la volta, in ordine sparso, dell’Atp 500 di
Barcellona (dove ci sarà un seeding di primo livello) e dei 250 di
Budapest,
Estoril,
Istanbul e
Monaco.
Dal 6 al 12 maggio si rientra a bomba con il Masters 1000 di
Madrid. E qui si apre un capitolo a parte. Già, perché dopo due anni d’assenza,
Roger Federer torna sulla terra rossa (dopo che in molti avevano preconizzato un addio ormai definitivo) e lo fa proprio nella
Caja Magica. Inutile dire che lo svizzero – fresco delle vittorie 100 e 101 a Dubai e Miami – sarà l’osservato speciale del torneo spagnolo.
La settimana dopo, dal 13 al 19 maggio, sarà la volta degli Internazionali d’Italia, a
Roma. Qui Federer, salvo sorprese dell’ultimo minuto, non dovrebbe esserci, ma il fatto che si sia comunque iscritto lascia aperte le porte della speranza. Il favorito numero uno sarà d’obbligo Rafa , alla ricerca della nona sinfonia. Poi Nole e tutti gli altri (iscritti alla entry list i primi 43 del ranking mondiale).
Poi, dopo la settimana di decompressione con i 250 di Ginevra e Lione, tutti con la testa a
Parigi per l’appuntamento con il Roland Garros, dove Nadal proverà a sfondare l’ennesimo record portando a casa il dodicesimo titolo nel torneo principe sulla terra battuta.
Ai nastri di partenza, al netto dei problemi fisici, il
Toro di Manacor parte ancora davanti a tutti gli altri, complici anche il leggero calo registrato da Djokovic nell’ultimo periodo e le difficoltà a cui potrebbe andare incontro Federer, all’alba dei 38 anni, su una superficie a lui mai tanto congeniale. Difficile, ma non impossibile, che altri possano insidiare il trono dei
Big Three. Ci proveranno
Alexander Zverev (ancora alla ricerca del primo Major in carriera),
Dominic Thiem (specialista sulla terra),
Stefanos Tsitsipas (il più promettente
Next Gen) e l’intramontabile
Juan Martin Del Potro (ancora a secco di match ufficiali nel 2019 ma alla ricerca della forma migliore per il rientro che potrebbe essere a Madrid).
E gli italiani? Riflettori puntati su
Marco Cecchinato (numero 16 del ranking) e
Fabio Fognini (numero 18) che proveranno a portare a casa almeno un torneo a cui prenderanno parte e a infastidire i super-big negli appuntamenti più importanti. All’eterno Seppi e al giovane Berrettini il compito di stupire.
Saranno due mesi intensi, ci sarà sicuramente da divertirsi.
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