Ha compiuto 60 anni a febbraio ma John McEnroe è convinto di poter sfidare (e battere) sul campo la più grande tennista femminile in attività (e probabilmente di sempre) come Serena Williams.
Ma ciò non significa che lo farà.
Big Mac l’ha affermato domenica scorsa, durante lo show televisivo 60 minutes, in cui è stato di nuovo tirato in ballo il tema della “battaglia dei sessi” nel tennis, dopo che il presidente americano Donald Trump ha offerto un milione di dollari all’ex campione Slam per giocare contro una delle sorelle Williams, Venus o Serena. Offerta però rispedita al mittente.
Parlando in maniera teorica e su due piedi, però, la risposta dell’ex numero 1 del mondo non si è fatta attendere: “Al momento, se mi allenassi a dovere e lavorassi duramente, sono ancora convinto di poterle battere. Che è diverso dal dire che lo voglia veramente fare, non so perché Trump lo abbia chiesto a me”.
Il tema è tutt’altro che nuovo. Fecero molto discutere, infatti, le affermazione di McEnroe di circa un anno fa, in cui sosteneva che le sorelle Williams (30 Major in due) farebbero fatica ad entrare nei primi 700 del ranking maschile.
Parole a cui aveva replicato, piccata, Serena: “Caro John, ti adoro e ti rispetto ma ti prego di tenermi fuori dalle tue dichiarazioni che non sono basate su nulla di concreto. Non ho mai giocato con alcun classificato né ho il tempo per farlo. Rispetta me e la mia privacy”.
Dear John, I adore and respect you but please please keep me out of your statements that are not factually based.
— Serena Williams (@serenawilliams) June 26, 2017
Una discussione caldissima, che, dopo le parole di oggi, potrebbe tornare prepotentemente di moda. D’altronde, specifica McEnroe, sono state le stesse sorelle Williams ad alimentare la curiosità su una sfida maschi contro femmine. “E’ cominciato tutto in Australia, vent’anni fa. Serena e Venus, che ai tempi avevano 18-19 anni, dicevano di poter giocare contro gli uomini e di poterli battere”.
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