Per l’ex numero uno del mondo non c’è alcun dubbio: “Li hai visti come colpiscono la palla da fondo campo?”, dice Andre Agassi al giornalista del Pais che gli sta facendo alcune domande su come siano andati gli US Open. “Io avrei potuto giocare a quei livelli, diciamo per dieci minuti, poi avrei dovuto lasciare. Non avrei mai potuto battere nessuno tra Rafa Nadal, Novak Djokovic e Roger Federer, 51 slam in tre, neppure se ci avessi giocato un milione di volte contro”.
Secondo Agassi, il livello degli ultimi anni è troppo superiore a quando lui e Sampras, solo per citare i due più importanti, imperversavano sui campi di tutto il mondo: “La mia forma migliore del passato non potrebbe mai competere con la loro forma peggiore di oggi“.
Poi alcune confessioni, in linea con quanto scritto sul suo best seller, Open: “Ci sono stati giorni in cui ho odiato questo sport con tutte le mie forze. Oggi lo guardo, lo seguo, lo insegno e ne parlo volentieri”. Il più grande errore da tennista? “Pensare che tutta la mia infelicità sarebbe terminata una volta raggiunta la prima posizione del ranking mondiale. Si è verificato esattamente il contrario”. Il più grande errore fuori dal campo: “Firmare con l’Adidas e lasciare la Nike. Mi ci volle molto tempo per ricucire”.
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