Us Open 2018, abbiamo la finale femminile e non era quella ci si aspettava alla vigilia

Nella notte tra sabato 8 e domenica 9 settembre Serena Williams tenterà l’assalto a uno dei pochi record che mancano alla sua straordinaria carriera: davanti ai 23mila dell’Arthur Ashe Stadium di New York proverà a vincere lo Slam numero 24, con l’obiettivo di impattare il primato di Margaret Smith Court. Lo farà, ufficialmente da numero 26 del mondo, dopo aver letteralmente annientato in semifinale la letteone, numero 18 del ranking Wta, Anastasija Sevastova, molto brava ad arrivare sin qui, ma schiacciata dalla superiorità di Serena al servizio, nello scambio e a rete. E’ finita con un inequivocabile 6-3, 6-0, in cui l’unica cosa che ha lasciato adito a dubbi è stato il dubbio gusto di Serena nella scelta del vestitino, che la faceva assomigliare a Elsa di Frozen. Vedremo cosa sfoggerà per la 31esima finale Slam della sua carriera…

Finale che, a sorpresa, giocherà contro la giapponese Naomi Osaka, sedici anni più giovane di lei, la prima tennista del Sol Levante a riuscire nell’impresa di raggiungere una finale Slam. Non sarà una partita normale per Naomi, figlia di padre haitiano e madre giapponese, nata a Osaka (dove se no?) e cresciuta tennisticamente negli Usa, con il mito proprio di Serena Williams. “Volevo questa finale contro Serena – dirà Naomi a fine partita – per questo ho annullato 13 palle break alla mia avversaria”. L’avversaria in questione era Madison Keys, eliminata in due set (6-2, 6-4), al termine di una partita in cui l’americana ha commesso troppi errori nei momenti chiave, al contrario della Osaka, che ha giocato con un’autorevolezza tale da far pensare che questa finale di New York non rimarrà un caso isolato. A 21 anni ancora da compiere, il suo futuro è roseo.

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