Kei Nishikori sovverte i pronostici della vigilia (tra cui quello del nostro sondaggione su Facebook che lo dava sconfitto al 77%), batte Marin Cilic al termine di una lunga battaglia durata cinque set e raggiunge, per la terza volta in carriera, le semifinali degli Us Open, unico torneo del Grande Slam in cui è riuscito ad ottenere questo risultato.
La riedizione della finale del 2014, in cui a vincere fu il croato-bosniaco, è stata soprattutto una guerra di nervi. Ovviamente il tennis è stato di altissimo livello, come normale che sia a queste latitudini del ranking mondiale, ma non si può dire sia stata una partita spettacolare. Cilic vince agevolmente il primo set (6-2), il che sembra preludere ad un agevole vittoria dell’uomo di Medjugorje. Niente di più sbagliato: il giapponese si riprende e vince il secondo e il terzo set, limitando al massimo gli errori non forzati e piazzando anche qualche ottimo vincente. A questo punto è Marin ad essere quasi sull’orlo del burrone. Ma ritrova fiducia e coraggio e, con dei colpi straordinari, si rimette in partita vincendo il quarto set.
Si arriva al quinto decisivo set, che ricalca l’andamento della partita. Nessun game è scontato, Cilic non riesce a capitalizzare la superiorità al servizio, vanificando la sua presunta superiorità con un gioco molto falloso. Non è efficace in risposta e questo complica i suoi piani a livello tattico. Allungando lo scambio, gli equilibri in campo cambiano. Si arriva al 5-4 per il giapponese con il croato a servizio. Nishikori gioca il game perfetto e con una super risposta chiude il match e vola in semifinale.
Mats Wilander, qualche giorno fa, ha detto che quello di Flushing Meadows è il terreno perfetto per Kei, non è lento come la terra, ma neppure veloce come altri tornei sul cemento, come Cincinnati. Aveva ragione. E Project 45 (come lo chiamavano ai tempi dell’accademy di Nick Bollettieri, dato che l’obiettivo per lui era quello di superare il numero 46 del ranking mondiale, il miglior risultato di un tennista giapponese, Shuzo Matsuoka, prima del suo avvento), finalmente a posto con i problemi fisici che hanno segnato la sua carriera, fa l’impresa.
Una giornata storica per il Giappone, dato che anche nel tabellone femminile, Naomi Osaka raggiunge la semifinale. E’ la prima volta per il Paese del Sol Levante che due tennisti raggiungono questo risultato nello stesso torneo dello Slam.
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