Stanotte si chiude il terzo turno, da domani si entra nella fase finale degli Us Open e sarà tempo di un primo bilancio. Intanto, ieri è stata la giornata di Rafa, Kevin Andreson, Milos Raonic e Serena Williams. Non ce ne vogliano il buon Del Potro (che ha battuto Verdasco in un match tutt’altro che scontato) e Borna Coric che ha vinto molto bene il derby dei ’96 con il russo Medvedev.
Nadal non gioca bene (lo dirà lui stesso a fine partita), è nervoso, sbaglia tanto e subisce il tennis di Khachanov, 22enne russo dall’ottimo presente e dal futuro ancora più roseo. Rafa perde il primo set, rischia anche nel secondo, vince il terzo e il quarto al tie-break. Un match della durata di ben 4 ore e 25 minuti, più della partita conclusa in 5 set tra Anderson e Shapovalov. Soffre tantissimo, insomma, il numero 1. Ma alla fine vince. Ecco perché “la legge di Rafa”. Perché gioca da numero 1 i momenti che contano, e questo fa tutta la differenza del mondo.
Che partita quella tra il sudafricano e il canadese. Iniziata un po’ in sordina, è stata un vero crescendo e i due set finali sono stati davvero splendidi. A 32 anni, Anderson sta giocando il tennis migliore di sempre, costruito sul suo impressionante servizio (potente e preciso, neanche un doppio fallo in 5 set, pazzesco!), ma arricchito da una sicurezza inedita nello scambio e da un’importantissima solidità in risposta. A 19 anni, Shapovalov, gioca un match da veterano, senza mai perdere la testa, lottando come un leone e facendo vedere sprazzi di classe cristallina. Davvero un bel vedere.
Era il derby tra due ex numeri 3 del mondo che stanno tornando nel giro che conta dopo una lunga serie di guai fisici. Milos è più avanti in questo percorso e alla fine lo si è visto. Niente di trascendentale, il suo solito servizio disumano e un ottimo approccio difensivo, soprattutto con lo slice di rovescio. Wawrinka, che ha tenuto in mano il pallino del gioco, paga la mancanza di lucidità nei momenti chiave, come nel tie-break del primo set, quando si è ritrovato avanti di 3 lunghezze e non è riuscito a concretizzare.
Era il trentesimo incontro tra le due sorelle che hanno cambiato la storia del tennis femminile. Serena porta il bilancio a 18-12 in suo favore con una partita in cui il risultato non è mai stato in discussione (6-1, 6-2 in un’ora e tredici minuti) e che, dal punto di vista sportivo, la più giovane (e vincente) delle Williams è pronta a riprendersi il trono dopo la maternità. Impressionante, come sempre.
In campo maschile:
Kyrgios-Federer (ore 19,30), Schwartzmann-Nishikori (ore 23), Djokovic-Gasquet (ore 02,30)
In campo femminile:
Difficile da scegliere, tutte partite davvero di alto livello. Nonostante l’eliminazione della Halep al primo turno, è il miglior Us Open femminile degli ultimi anni.
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