La morsa di caldo sta per abbandonare New York, e questa non può che essere una buona notizia. C’è il rischio pioggia, è vero, ma almeno non verrà interrotta quella sequela di ritiri per motivi, diciamo così, “umanitari”. Intanto dai campi di Flushing Meadows scompare l’Italia e i favoriti – con più o meno vigore – vanno avanti spediti. C’è poi la storia del giorno, che non riguarda un giocatore, ma un arbitro.
Nick Kyrgios sta giocando il suo secondo turno contro Pierre-Hugues Herbert. E’ sotto, inaspettatamente di un set e nel secondo sta perdendo 3-0. A questo punto succede l’incredibile. L’arbitro di sedia, lo svedese Mohamed Lahyani, sicuramente uno dei più esperti e apprezzati del circuito, scende in campo e fa un discorso all’australiano neanche fosse il suo coach: “Ti ho visto giocare, tu non sei così. Tu sei meglio di così, sei una risorsa per il tennis, voglio aiutarti”. Da quel momento Kyrgios ribalta la partita e vince in quattro set. Apriti cielo: critiche ovviamente da Herbert, ma anche da Federer (che affronterà Kyrgios al terzo turno). L’USTA prenderà provvedimenti?
Restano, insieme a Nadal, i principali favoriti per la vittoria finale (se tutto va bene si sfideranno ai quarti) ma non stanno impressionando. La sensazione è che – soprattutto Federer – stia preservando energie fondamentali in vista degli impegni più gravosi. Ieri contro Benoit Paire, solo la sregolatezza del francese (che è un po’ il Fognini d’Oltralpe, meno forte) ha permesso a Re Roger di vincere il primo set e indirizzare bene il match. Djokovic, invece, ha dominato i primi due set contro Sandgren, ma poi ha perso il terzo al tie-break. Un po’ distratto, cambierà già dal prossimo match contro Gasquet.
Non erano arrivati a News York in gran forma (soprattutto Sasha) ma ora sembrano i “big” più in palla. Non hanno lasciato neppure un set per strada e hanno vinto i loro match con grande autorità (ieri Cilic ha concesso solo due game al polacco Hurkacz, demolito in un’ora e venti di gioco). Ora hanno due terzi turni abbastanza agevoli e, se supereranno indenni gli ottavi (cosa non semplice) si ritroveranno di fronte ai quarti.
Nonostante l’outfit decisamente filo-americano, Fabio Fognini conferma il suo mal di New York, dove il suo miglior risultato resta il quarto turno del 2015. In generale, Fabio nei tornei del Grande Slam non riesce a trovare l’acuto, se escludiamo i quarti di finale del Roland Garros dell’ormai lontano 2011. Ieri contro il non irresistibile Millman è andata in scena la versione peggiore del numero uno italiano: indolente, falloso, nervoso, poco reattivo e incapace di difendere i suoi turni di servizio. Una partita non degna della sua classifica e del suo talento, contro l’avversario meno ideale per il Fognini in giornata no: un muro che ributtava di là ogni palla, facendo pochissimi errori. L’ha persa Fabio, da solo. Come troppo spesso gli capita. Bye bye Italia.
In campo maschile:
Nadal-Khachanov (ore 19,30), Shapovalov-Anderson (ore 20), Coric-Medvedev (ore 23), Raonic-Wawrinka (ore 01)
In campo femminile:
Stephens-Azarenka (ore 18), S. Williams-V. Williams (ore 01)
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