Sloane Stephens ce l’ha fatta. Battendo in finale l’amica Madison Keys, la 24enne della Florida ha conquistato il suo primo torneo Slam. Ha vinto gli Us Open 2017 giocando un torneo praticamente perfetto, in maniera tutt’altro che scontata. E’ la prima tennista dal 2009 a oggi a vincere a Flushing Meadows senza essere testa di serie, partendo addirittura dalla posizione numero 83 del ranking Wta. L’ultima a riuscire nell’impresa fu Kim Clijsters.
Con questa vittoria, oltre a migliorare molto la sua classifica, entrando nella top 20 mondiale, e a guadagnare un premio di 3,7 milioni di dollari (guardate qui sotto la sua reazione al momento della premiazione), Sloane sembra finalmente confermare tutte le speranze riposte su di lei dal momento in cui, appena 14enne, fece il suo ingresso nel mondo pro.
Figlia di John Stephens (running back Nfl morto in un incidente stradale nel 2009) e di Sybil Smith (nuotatrice alla Boston University, prima afro-americana ad entrare nel team All American), Sloane nasce Plantation, Florida, il 20 marzo del 1993. A nove anni comincia a giocare a tennis, cinque anni dopo è già nel circuito. Una stella annunciata.
La scalata della classifica è repentina. Nel 2010, a 17 anni, chiude l’anno in posizione 198 del ranking, nel 2011 sale in 97esima posizione, nel 2012 è numero 38 e nel 2013 (anno in cui raggiunge le semifinali a Melbourne e i quarti a Wimbledon) chiude al numero 12.
Poi, però, negli anni a venire manca il definitivo salto di qualità a livello mentale. E in più ci si mettono i problemi fisici, che la portano, nello scorso gennaio, ad operarsi per una fascite plantare che non le consentiva più di giocare. E’ stata ferma quasi un anno, scendendo addirittura al numero 957 del ranking mondiale e finendo per fare la commentatrice in tv, data l’impossibilità di scendere in campo.
La risalita comincia a Wimbledon, dove esce al primo turno. Ma poi trova il mondo di migliorare la propria classifica poco meno di due mesi fa, grazie alle due semifinali nei premier di Toronto (dove è stata eliminata dalla Halep) e Cincinnati (battuta dalla Wozniacki). Di qui si arriva alla straordinaria cavalcata degli Us Open, dove vince il suo quinto titolo in carriera (primo Major), mettendo in riga Vinci, Cibulkova, Barty, Goerges, Sevastova, Venus Williams e Keys.
Una cavalcata che ha restituito al circuito una delle stelle potenzialmente più luminose del tennis mondiale per i prossimi anni. Tanto che in patria qualcuno si è azzardato a dire che potrebbe essere la Serena Williams del futuro.
E pensare che, come ha detto la stessa Stephens durante la premiazione, “quando ero piccola mia madre mi portò in un circolo di tennis dove mi dissero che al massimo avrei potuto aspirare ad avere una borsa di studio per una università non certo di primo livello. Mia madre non si diede per vinta, e nemmeno io”. Fecero bene, entrambe.
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